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Per la sezione relativa agli ittionimi mi sono avvalsa di un supporto iconografico
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indispensabile .
I testi adoperati mi hanno permesso di adoperare la modalità ostensiva che ha reso
molto più agevole l’individuazione dei vari tipi ittici. Spesso, infatti, alcune specie
si differenziano soltanto per una sfumatura cromatica o per un piccolo particolare
morfologico, quindi, il riferimento all’immagine ha evitato equivoci e dubbi che
avrebbero penalizzato la qualità dell’inchiesta.
Durante la somministrazione del questionario occorre tenere desta l’attenzione
degli informatori ed essere attenti e accorti al fine di prevenire una fase di
ragionevole stanchezza che potrebbe sopraggiungere dopo un notevole sforzo di
memoria e di concentrazione. In alcuni casi, con informatori più anziani, e non in
ottime condizioni di salute, ho scelto di interrompere la somministrazione del
questionario perché erano evidentemente affaticati e quindi non era il caso di
continuare sottoponendoli ad ulteriore tensione.
L’inchiesta direttiva può apparire una metodologia abbastanza semplice.
Si tratta, in effetti, di una dinamica agile ma non sempre facile. A volte non è nota
la parola italiana, quindi il raccoglitore deve intervenire per descrivere l’oggetto o
concetto in questione. Si tratta di un momento sempre delicato perché la
competenza di chi pone le domande non deve mai costituire un limite
nell’interazione tra le due parti. Risulta fondamentale non perdere mai di vista
l’umiltà e l’onestà intellettuale che livella un rapporto caratterizzato da una
percezione forte della variabile socio-culturale. Gli informatori che ho intervistato
erano di istruzione bassa e interagivano con una “donna” di istruzione più elevata,
ma che aveva eletto loro e il loro mondo a oggetto di ricerca. In una relazione di
questo tipo è indispensabile avere doti comunicative tali da fare restare sempre la
conversazione su un binario vivo che non si spezzi. Bisogna sempre ricordare che
l’intervista è un gioco di ruoli e, per ottenere il massimo possibile, occorre non
creare conflitti e generare sempre nuove intese. L’imperativo morale che non ho
mai perso di vista nel corso delle inchieste è stato: “io ho bisogno di voi perché voi
sapete e io no”.
18 Ho utilizzato due testi di riferimento: per la sezione dei pesci il volume di F. Costa, Atlante dei pesci
dei mari d’Italia, Mursia, Milano 2004; per i molluschi, i crostacei, gli echinodermi e i celenterati il
volume di A. Mojetta / A. Ghisotti, Flora e fauna del Mediterraneo, Mondadori, Milano 1994
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