Page 8 - Pirriaturi_FTorre
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prietari terrieri ed imprenditori. Un tipo di fllpporto prevedeva l'acquisto in con·

tanti, da parte d.i un operaio o più spesso di un imprenditore (11 principali), di

un appezzamento di terra do sfruttare: direttamente nel primo caso, tramite pir-

riatura pagati a cantuni, nel secondo. U_pù.ziaturi cioè vg>ÌIIJLj!!~O-~

~men~~ pri_ncipali si. occuJ>aV..t. di tral!icarli. Molto spesso' u principali

acquistava solo la pietra, stipulando, con il proprietario del terreno, una scrittura

privata che gli consentisse lo sfruttamento della cava per un certo numero di

anni (in genere non più di nove), allo scadere dei quali, il terreno poteva !Of·

nare nelle mani dd proprietario, se l'acco.rdo non veniva rinnovato. Qualofl! u

principali non disponesse dd.la somma necessaria ad acquistare la pcfra di un

terreno, poteva optare per la corresponsione, alla controparte, di una percentuale

su ogni tufo estratto (pagaua u funnu, cioè il fondo). Tale percentuale veniva

versata come un comune canone d'affitto annuo o semestrale, in denaro o in

natura, e calcolata, secondo il prezzo di piana del momento, in ragione di 4-5

cantuna ogni 100 estrarti, in rdazione aUa qualill c quaotitl della pietra e alla

distanza della cava dal mare. Se chi concedeva terreni da sfruttare come cava

era già introdotto nel commercio di cantuna, era egli stesso ad acquistarne i pro-

dotti. Era perciò interesse del conduttore non inimicarsi il padrone del fondo

vendendo ed altri i cantuna, altrimenti rischiava di non ottc.nerc il rinnovo della

. -- nnconcessione stessa.                                                        ~gghiala,
      Era usanza di  molt  i p.rincipala  dare   ai pirriatura                                 cioè 6ssare-l&ro
i!_n~o di conci       da   ascipp4ri (t   irar                                 ~   giomata o  Jn un ccrt~u·

                                                fuori una

mero di giorni, in relazione alle commissioni riecvutc._~iÌ1 in_ fretta lo raggiun·

g_evantt;""piìr-oauestavano loro da dedicore od altri lavori in proprio, come ad es.

lo scavo di pozzi c pozzi neri per i quali si stabiliva, con la controparte, un

certo compenso per ogni parmu (palmo) di profondità fllggiunta: tantu scinni e

tantu ti pagu. S11.. uno stesso fondo u principali poteva far apcire contemporanea-

mente mY.di una...,plrre(JL(ii v<ica6olo infotti indica lo scavo singolo e non l'intera

zona da sfruttare) da parte di operatori diversi, per cui ogni pirriaturi continuava
a ljl'Orare artigianalmente <!.!_so_l.!!_o_al ~assimo con- alue dUe - o tre persone,

  preferibilmente _rulpAJ:tcnenti...aLsuo.. steuo . nucleo familiare ; ciascuno però con

.J propti auretth·;?rima che comparisse la 6gura dell'ill}prcndltgt_e, u pirr;4iuri

era coadiuvato da un solo aiutante: u f!icciuiUt!tfru (ragmino), cui competevano

i lavori più semplici correlati col raglio del tufo. Egli veniva ricompensato an-

che in proporzione all'età e pagato a settimana con modestissime somme.

            Quando si apriva una pirura (si /alia u scarricatu), visto che i lavoratori

venivano pagatr a ccantuna, non avrebbero dovuto percepire nulla 6n quando non

avessero estratto i primi conci; potevano perciò chiedere degli anticipi sulla pro-

duzione fùtura. Una frode che a volte i pirriatura mettevano in atto al danni

dell'i,mpreoditote, era il cosiddetto cappottu. Esso consisteva nel riuscire a farsi

pagare per un numero di conci superiore a quelli effettivamente estratti, dispo·

nendoli in modo che il numero di essi rilevabile nel contarli dall'esterno fosse

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