Page 10 - Puntillo_2019
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Favignana  e  l’industria  della  conservazione  del  tonno,  proprietari  della  fabbrica  di  prodotti
            chimici del Pegno, proprietari della Fonderia Oretea, proprietari di vigneti a Marsala, editori di
            giornali come «L’Ora», azionisti di maggioranza in Banche, operatori alberghieri con in testa la
            splendida tenuta di Villa Igiea come Grand Hotel di superlusso, la Società di Navigazione col
            monopolio del servizio postale e poi con transatlantici poderosi (la Società di Navigazione del
            1881), le miniere di zolfo, la Tessoria “I. Florio & C.”, il Credito Mobiliare e altre iniziative, quasi
            una galassia alla fine.

            4.- «L’ORA», UNA BATTAGLIA CONTRO I GIGANTI. UNA BATTAGLIA PERSA.
            Credo  che  l’esempio  più  calzante  per
            descrivere  la  scarsa  attenzione  ai  mercati  e
            all’andamento  politico-sociale  d’Italia  dei
            Florio, sia l’episodio de “L’Ora” di Palermo.
            Il quotidiano si presentò come proprietà di un
            prestanome: il Marchese Carlo di Rudinì, figlio
            dell’ex  Presidente  del  Consiglio  del  Regno,
            Antonio Di Rudinì. Il quotidiano nacque come
            diffusore del “Progetto Sicilia” nel momento in
            cui il Governo Pelloux stoppava la legge sulle
            costruzioni   navali   (contrapponendovi      la
            famosa “legge catenaccio”), mettendo in crisi
            proprio quelli che a Palermo facevano capo ai
            Florio.
            L’Ora  assunse  dunque  una  linea  tutta
            meridionalista,  la  voce  delle  “Regioni  più
            dimenticate”  e  quindi  della  difesa  in  campo
            nazionale  degli  interessi  del  Mezzogiorno.
            L’obiettivo dei Florio era quello di inserirsi nel
            dibattito  politico  nazionale  per  percepire  e
            cogliere occasioni utili allo sviluppo d’impresa.
            Il 13 giugno 1899 in un articolo dal titolo forte:
            “Il risveglio economico  dell’Isola”,  l’articolista
            scrisse  di:  un  nuovo  movimento  economico              LA PRIMA TESTATA DE «L'ORA»
            che potrebbe fornire in un tempo più o meno vicino, nuova energia vitale all’esausto organismo
            economico dell’Isola.
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            A dirigere il giornale fu chiamato Vincenzo Morello, celebrato giornalista e politico nazionale,
            vicino al governo soprattutto dopo la Marcia su Roma. Dal 1904 al Morello, inadatto al ruolo di
            direttore, subentrò Edoardo Scarfoglio.
            Il quotidiano assunse importanza e aprì sedi a Roma e Milano entrando in collaborazione colle
            maggiori testate europee.
            In occasione delle elezioni anticipate in Sicilia, «L’Ora» sostenne con decisione l’ingresso dei
            partiti popolari nel Municipio di Palermo e la vittoria ci fu tant’è che il Giornale scrisse di grande
            risveglio dei partiti siciliani.
            Scrisse  Morello:  …un  fenomeno  assolutamente  nuovo  è  l’entrata  dei  partiti  popolari  in
            Municipio,  un’entrata  che  si  potrebbe  dire  trionfale  per  essi  e  salutare  per  un  non  lontano
            risveglio dei partiti politici locali …
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            6  Traggo la notazione da ANNA POMAR, Franca Florio, cit., pag. 87.
            7  ivi, pag. 89
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