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L’attribuzione di altri siti resta al momento problematica 13:
– Passo Falcone, in comune di Palma di Montechiaro nell’Agrigentino, ha restituito un’abbondante
industria litica raccolta ai piedi di un costone roccioso sulla sponda destra del fiume Palma non lon-
tano dalla foce (LO VETRO e MARTINI 1993; LO VETRO 2003; MARTINI e LO VETRO 2004). I manufatti
sono stati recuperati in più riprese ai piedi di una sezione del deposito archeologico sbancato dai
lavori agricoli. La giacitura dei materiali a vista nella sezione stessa sembra indicare l’esistenza di un
solo livello antropico. Pur con la dovuta cautela, si registra nell’assetto strutturale di Passo Falcone
una certa affinità con l’insieme dell’Uccerie per quanto riguarda soprattutto la forte presenza dei
grattatoi (35%), prevalentemente del tipo frontale lungo, e la presenza modesta, di esemplari geo-
metrici (1,0%). Quest’ultimo parametro però potrebbe trovare corrispondenza nei valori modesti
dei geometrici nei complessi della sottofase 2b della sequenza di riferimento. Con questa fase si ac-
corderebbero anche altri parametri come l’alta incidenza dei dorsi e la predominanza tra questi delle
punte a dorso e la presenza tra i geometrici di forme trapezoidali. Più in dettaglio si nota una vicinan-
za stilistica con le industrie dell’Acqua Fitusa soprattutto per quel che riguarda la prevalenza delle
punte a dorso molto convesse. Dal punto di vista stilistico però potrebbe essere significativa anche la
presenza di un grattatoio a muso con incavo adiacente, variante sopra citata per Pizzo Don Pietro e
riferibile, come già detto, ad un momento terminale del locale ciclo epigravettiano o, come nel caso
dell’Uzzo, al primo Olocene. Le caratteristiche dimensionali dell’industria di Passo Falcone sembre-
rebbero indicative di un contesto epigravettiano (la giacitura dei reperti rende dubbia l’attendibilità
delle strutture tipometriche): i manufatti sono generalmente di dimensioni medio-grandi e quasi mai
microlitiche, prevalentemente laminari. Anche sotto l’aspetto tecnologico l’industria di Passo Falcone
appare ben inseribile nel panorama della litotecnica epigravettiana locale. La materia prima utilizzata
è in prevalenza la selce, rappresentata da diverse varietà tutte di buona qualità. I nuclei sono ricavati
da noduli e liste e da ciottoli in proporzione non precisabile. Anche per questo insieme è ipotizzabile
una preparazione dei nuclei con decorticamento preliminare al di fuori del sito. Prevale nettamente
il débitage laminare secondo schemi genericamente assimilabili a quelli documentati nelle prime due
fasi (vedi supra). Nonostante sia probabile, come già detto, che l’industria appartenga ad un’unica fase
insediativa, alla luce di quanto osservato e data la natura di rinvenimento dei manufatti, non si può
escludere che nell’insieme litico di Passo Falcone possano essere compresenti elementi riferibili a più
fasi di frequentazione;
– Grotta dell’Uzzo. In attesa della pubblicazione di questo importante sito pluristratificato, possia-
mo solo accennare ad una serie di possibilità interpretative dedotte dall’edito (PIPERNO 1976-1977).
Dei tre orizzonti della trincea A i primi due sono riferibili, secondo la cronologia assoluta, al primo
Olocene (rispettivamente 9.300±100 e 9.450±100 BP). L’orizzonte più antico (III orizzonte) potreb-
be risalire invece al Tardoglaciale a giudicare dall’evoluzione dell’associazione faunistica che pare
testimoniare un certo irrigidimento climatico e una diminuzione dell’umidità al passaggio ai livelli
inferiori, la marcata discontinuità stratigrafica e sedimentologica potrebbe anche indicare uno iato
cronologico tra il II e III orizzonte. Le poche informazioni sulle industrie litiche non permettono di
inquadrare i complessi dell’Uzzo in senso culturale se non in maniera generica e con le dovute riserve;
l’orizzonte più antico non possiede elementi diagnostici, la rarità dei dorsi e l’assenza dei geometrici
potrebbero far propendere, seppur con estrema cautela, per un’attribuzione alla fase 3 della sequenza
epigravettiana qui proposta. Gli orizzonti più recenti (soprattutto il I orizzonte) contengono alcuni
grattatoi con incavo laterale di piccola taglia che rappresentano un elemento di novità rispetto allo
strato sottostante, a questi si associano strumenti litici dalla fisionomia epigravettiana (punte a dorso
13 Oltre ai siti qui indicati, una serie di industrie litiche ricorre tradizionalmente negli studi sull’Epigravettiano siciliano;
Grotte Mazzamuto nel Trapanese, Natale nel Palermitano, San Corrado di Palazzolo Acreide, Roccazzo presso Mazara del
Vallo, Riparo del Castello a Termini Imerese, Parche di Bilello in territorio di Castelvetrano e altri. Esse non vengono qui trat-
tate a causa della inattendibilità del campione, privo di sia pur minimi elementi diagnostici, ai fini di un quadro di sintesi.
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