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basso versante tirrenico e, probabilmente (i ciottoletti sono fuori contesto stratigrafico), l’estremità
   occidentale della Sicilia.
   Sono troppo scarsi questi dati che ancorano a dati cronologici certi le raffigurazioni note, tuttavia
partendo da questi due flash e sulla base delle analogie stilistiche potremmo ipotizzare una datazione
molto prudente per alcune delle evidenze note e, di conseguenza, una ipotesi di successione cronolo-
gica delle evidenze figurative.
   Nella fascia cronologica compresa tra 12.800 BP (termine post quem da Grotta Giovanna) e 11.200
BP (termine ante quem dallo strato 3 di Levanzo possiamo ipoteticamente collocare le seguenti ma-
nifestazioni:
– le raffigurazioni naturalistiche (Levanzo e Addaura) eseguite con tratto sottile e sicuro, immagini
   fluide, armoniche, anche con tentativi prospettici; le figure statiche, con profilo fluido ma essenzia-
   le, spesso incomplete, con rarissimi dettagli anatomici (occhio, bocca, sesso);
– più o meno contemporanea potrebbe essere la famosa scena di esecuzione capitale con intento nar-
   rativo dell’Addaura stessa, con tratto molto profondo, che è sovrapposta ai segni sottili e che sulla
   base della stratigrafia dei segni sulla parete dell’Addaura potrebbe anche essere contemporanea ai
   segni più sottili;
– figure antropomorfe e zoomorfe con tratto profondo. Per quanto concerne grotta dell’Addaura,
   la presenza nel deposito archeologico di una industria attribuibile all’Epigravettiano finale “fase a
   geometrici” (VIGLIARDI 1991) sarebbe coerente con questa proposta cronologica.
   Intorno a 11.000 anni BP sembrano radicalizzati in Sicilia i seguenti modelli iconografici:
– lo stile naturalistico irrigidito, che contemporaneamente si diffonde un po’ ovunque all’interno
   degli ultimi complessi epigravettiani in Italia e anche fuori dai nostri confini sino al mar Nero;
– ipoteticamente, la produzione di ciottoletti dipinti nello stile aziliano.
   Possiamo, infine, notare che la produzione a linee incise, singole o a gruppi, che è di ampia diffusione
anche cronologica, sembra essere precedente o contemporanea allo stile naturalistico ancora fluido.

Fig. 16. Arte parietale: figu-
ra umana dipinta in rosso di
Grotta di Cala del Genovese
(n. 1), figure antropomorfe
incise con tratto molto sotti-
le e non profondo di Grotta
di Cala del Genovese (n. 2),
figure zoomorfe in stile na-
turalistico molto irrigidito
di Grotta dell’Addaura (nn.
5, 6). Arte mobiliare: figura
zoomorfa in stile naturali-
stico irrigidito di Grotta di
Cala del Genovese (n. 3)
e di Grotta Giovanna (n.
4); segni lineari di Grotta
Giovanna (n. 7), ciottoletti
dipinti nello stile aziliano di
Grotta di Cala del Genovese
(nn. 8-10) (n. 4 da CARDINI
1971, n. 7 da SEGRE NALDINI
1992, le rimanenti da GRA-
ZIOSI 1973)

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