Page 114 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 114

grossi ciottoli fluviali, pietre e malta terrosa. A copertura della basilica vi era

               un tetto di legno a spioventi ricoperto di tegole. Ciò si desume dai resti di

               travi, coppi e tegole ritrovati al momento della scoperta nel manto terroso

               che ricopriva i pavimenti musivi. In questa stessa fascia di terra sono state

               inoltre  evidenziate  tracce  di  terra  bruciata  e  carboni  sparsi  qua  e  là.

               Abbastanza per dimostrare che la distruzione dell’ultima fase dell’edificio fu

               certamente  dovuta  ad  un  incendio  che  ne  provocò  inevitabilmente

                             362
               l’abbandono .
                      La basilica ha conosciuto diverse fasi costruttive. La pianta del Pace e

               le  sue  relative  strutture  murarie  si  riferiscono  all’ultima  edificazione  della

               basilica, quella più recente. Ma da un attento esame dell’andamento spaziale

               dei  mosaici  sottostanti  messi  a  confronto  con  la  disposizione  dei  muri

               perimetrali,  si  può  affermare  che  la  basilica  fu  riedificata  ogni  volta  sulla

               pianta  precedente.  Il  pavimento  intermedio  infatti  corrisponde  come

               posizione  a  quello  dello  strato  superiore.  Similmente  i  resti  di  mosaico

               relativi alla fase più antica, da quel poco che ci è dato sapere, presentano lo

               stesso andamento verso Ovest ( guardando cioè verso l’abside ).

                      La basilica presenta consistenti analogie con la basilica di Kaukana e

               quella della Pirrera, situate entrambe nel territorio di S. Croce Camerina, o

                                                                                               363
               ancora con la basilica presso Eraclea Minoa, di più recente scoperta .  Il
               gruppo di basiliche sopra menzionate possono farsi risalire tutte al corso del

               V secolo o massimo all’inizio del successivo, in quanto sono tutte provviste


               di  una  sola  abside  a  conclusione  della  navata  centrale.  Ma  a  dir  la  verità
               neanche nelle altre strutture di culto altomedievali si trovano tre vere absidi


               allineate, con le laterali in funzione di protesi e diaconico. Questi ambienti
               vengono  infatti  considerati  come  una  caratteristica  funzionale  e  formale


                      362
                         Giornale di scavo del 2 ottobre 1893.
                      363
                         Si veda su Sofiana BONOMI 1964; su Cittadella GIGLIO 2003, pp. 12-15; su Kaukana PELAGATTI
               1972; su Pirrera  GENTILI 1969; su Eraclea Minoa FIORENTINI 2002.

                                                                                                   114
   109   110   111   112   113   114   115   116   117   118   119