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morfologia  dell’orlo  e  del  corpo  molto  diversa  dai  precedenti.  Fra  la

                   ceramica comune  sono presenti nelle UUSS relative all’ultima fase, molto

                   bacini, conservati solo parzialmente. Alcuni di questi bacini sono  decorati

                   con    piccole  tacche  verticali  incise  a  crude  nell’estremità  dell’orlo  e  sulla

                   superficie interna nell’orlo e nella parete. I bacini recuperati dallo scavo sono

                   stati  considerati  appartenenti  tutti  ad  un  unico  tipo  e  datati,  per  confronto

                   morfologico, con materiali provenienti di Agrigento e da alcuni giacimenti

                   archeologici  spagnoli  (Tarragona  e  Siviglia)  e  di  Ostia  al  IV  e  V  secolo

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                   d.C.  (Fig.55).
                          Non mancano altri tipi di bacini: in particolare un bacino del IV sec.

                   d.C., trova  confronto  con  alcuni  materiali  di  Sabratha. Dalle  stesse  UUSS

                   proviene  un’olla  databile  tramite  il  confronto  con  materiali  provenienti  da

                   Albintimilium  alla seconda  metà  del  IV secolo  d.C. il  corredo  delle  forme

                   ceramiche da fuoco, è costituito ancora da casseruole con coperchio, tegami,

                   ceramiche  da  tavola  per  la  preparazione  e  conservazione  degli  alimenti  e

                   altre per contenere liquidi (Fig.56). Queste ceramiche sono state confrontate

                   con  alcuni  reperti  provenienti  da  Sofiana  e  da  Gela  o  presso  Piana  degli

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                   Albenesi nel palermitano .
                          Mancano tra i reperti archeologici rinvenuti in fase di scavo, le matrici

                   per  la  fabbricazione  di  lucerne.  Da  uno  strato  limoso  di  argilla  di  colore





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                             Si tratta di contenitori di forma aperta realizzati in ceramica comune, destinati alla preparazione
                   di cibi; sono caratterizzati generalmente da una imboccatura larga (dai 30 ai 44 cm.). Presentano un orlo

                   estroflesso,  con  la  gola  esterna  più  o  meno  accentuata  in  modo  tale  da  facilitare  la  presa.  Alcuni  tipi
                   rinvenuti sono stati prodotti in loco, essendo ipercotti e talvolta anche deformati. Si tratta di bacini di uso
                   comune talvolta anche decotati. Le uniche decorazioni riscontrate nei reperti sono delle semplici incisioni
                   ad onda sulla testa (n.49,  Tav. IX catalogo degli scavi) e delle impressioni digitali sul margine dell’orlo
                   (nn.62 e 64,  Tav. XI; n.78, Tav. XIV catalogo degli scavi )  o delle piccole tacche verticali incise sulle
                   estremità dell’orlo, e, all’interno, sul punto di raccordo fra testa e parete (n.49, Tav. IX catalogo degli scavi)
                   DI MARTINO 2011, pp. 87-88; GONZÁLEZ MURO 2011a,  p. 56.
                          345  GONZÁLEZ MURO 2011a,  p. 56.


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