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il blu-nero, ottenuto da una pietra bluastra simile all’ardesia scalcinata; e il

                                    365
               rosso, di terracotta .
                             L’iscrizione è la seguente ( tratta da Billotta 1977, p. 36 ) :



                                                           CD . . . A . . MPORIBVS

                                             OINDOMCD . . . NTIFICIS PATRIS EPISC

                                           XITVSSV . . . . . . . IO . .        OMINUSDO

                                                             EN . . . . . . ONORISSE

                                                                                       ORICE



                         Alcune  parole  possono  essere  immediatamente  ricostruite:  (  te  )

               MPORIBVS- PATRIS - EPISC ( opi ) - ( d ) OMINVS - ( h ) ONORIS. Ma

               per le altre risulta difficoltoso procedere ad una esatta lettura.

                         Per Pace si trattava quasi certamente dell’epigrafe dedicatoria della

                                                                                       366
               basilica  realizzata  (te)mporibus  (po)ntificis  patris  episc(opi) .  Secondo
               Novara invece il personaggio ricordato nell’iscrizione sarebbe un vescovo           367 ,

               mentre  Billotta  parla  di  un  «pontefice  al  tempo  del  quale  avvenne  la

               riedificazione» , ricordando come la formula pontificis patris episcopi fosse

                                            368
               tipica per indicare il papa . A tale proposito ci sembra opportuno ricordare
               ricordare  quanto  scritto  dal  Carile  riguardo  le  iscrizioni  dedicatorie  nei

               pavimenti delle chiese bizantine:  « il dedicatario è spesso il vescovo: egli

               secondo  la  legislazione  imperiale  del  VI  secolo  ha  la  prerogativa  di


               autorizzare  la  fondazione  e  ne  deve  sancire  con  cerimonia  pubblica  la
                                                                  369
               santità  attraverso  l’atto  della  stauropegia»   .  Il  nome  sfortunatamente  è



                      365  SALINAS 1893, p. 341.
                      366  PACE 1916, col. 702.
                      367
                         NOVARA 1975, p. 50.
                      368
                         BILLOTTA 1977, p. 36 e p. 63.
                      369  CARILE 1995, p. 161.


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