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strutture portuali continuarono a costituire un attracco, non probabilmente
rilevante (a causa della vicina Mazara), per le imbarcazioni che provenivano
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dall’Africa .
Se l’assenza di Marsala dai centri fortificati elencati da ′Al-Muqaddasî
nel X secolo (mudūn), può suscitare alcune perplessità, a loro volta, destano
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particolare interesse le menzioni dei toponimi di Barṭannah e Balǵah
(Fig.90). Entrambi i centri sono siti nella parte Sud-Ovest vicino la costa, e
potrebbero rappresentare nuovi nuclei sviluppatisi durante la fase islamica.
Mentre Barṭannah, sarebbe l’attuale toponimo della cittadina di Partanna,
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che si svilupperà come casale in epoca normanno-sveva e aragonese , il
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mudūn di Balǵah , di cui una seconda attestazione si ritroverà anche nel
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diploma di fondazione della nascente chiesa mazarese (1093) potrebbe
essere messo in relazione con il sito del castello di Pietra del Belice che si
trova a 12 km da Selinunte, nel territorio del Comune di Castelvetrano. Si
tratta di una piccola roccaforte naturale, delimitata da pareti inaccessibili, ai
cui piedi si snoda un’ansa del Fiume Belice (Fig.103). Le uniche indagini
archeologiche realizzate a Castello della Pietra sono state condotte negli anni
1973-74 dalla Dott.ssa E. Tomasello della Soprintendenza Archeologica di
Palermo e avevano lo scopo di rintracciare le fasi dell’insediamento
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preistorico e classico . Le ricerche condotte in situ, però, oltre a rilevare un
edificio indigeno semicircolare e avanzi di abitazioni attribuibili ad un
513 Per tutta l’età musulmana l’unica attestazione della città è riportata dal cronista Άn Nuwayrȋ,
che ricorda come la città assieme ad altri centri della Sicilia occidentale passò verso il 1040 sotto il
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controllo del Qâyd Abd ′Allâh ′ibn Mankȗt; Άn Nuwayrȋ, Blib. ar. sic., II, p.142 : “ …il Qâyd Abd ′Allâh
′ibn Mankȗt si chiarì indipendente in Mazara, Trapani, Sciacca, Marsala e nelle campagne dei dintorni ”.
514 ′Al-Muqaddasî in Blib. ar. sic., II, pp.668-670.
515 GREGORIO 1791-1792, II, p.469.
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′Al-Muqaddasî in Blib. ar. sic., II, p. 673: “ Άḫyâs e Balǵah giacciono in pianura”.
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Nel diploma compare il toponimo “Belieh”; vd., PIRRI 1733, II, pp.842- 843.
518 TOMASELLO 1978, pp. 1-2 e 5-6;
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