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particolare,  l’insediamento  di  epoca  islamica  sarebbe  organizzato  su  più

               livelli che ruotano attorno a dei villaggi principali. Dei sedici siti attribuiti ad

               epoca islamica e interpretati come rihal quattordici perdurano anche durante

               l’età normanna come casalia. I villaggi di epoca islamica sono insediamenti

               caratterizzati  da  aree  di  materiali  fittili  che  si  assestano  intorno  fra  due  e

               cinque  ettari,  mentre  i  siti  di  Baglio  Casale  identificato  con  Arcudaci  del

               privilegio     duecentesco       e     Baida-Testa      dell’Acqua       raggiungono

               rispettivamente  nove  e  venti  ettari  di  estensione.  Interessante  notare  che

               parte dei siti rinvenuti, oltre a presentare materiale ceramico attribuito al X-

               XII secolo, presentano anche tegole pettinate che attesterebbero una fase di

               vita anteriore al X secolo segno di una lunga frequentazione nel corso dei

               secoli. Un altro dato che si aggiunge alla ricognizione, riguarda l’ubicazione

               topografica degli insediamenti. In base alla loro posizione nel territorio, si

               evincerebbe  l’interesse  della  popolazione  allo  sfruttamento  delle    risorse

               idriche.  Presso  Pizzo  Monaco  è  stato  inoltre  rinvenuto  un  insediamento

               fortificato riferibile all’XI secolo. Si tratterebbe di un granaio fortificato atto

               alla  conservazione  di  derrate  alimentari  e  probabilmente  utilizzato  come

               rifugio  dai  contadini  che  vivevano  negli  abitati  rurali  limitrofi.  L’area

               fortificata è costituita da un grande recinto in bozze di calcare che racchiude

               al suo interno una quarantina di piccole celle, di dimensioni simili fra loro,

               realizzate in spezzami di calcare e coperti da tetti con tegole con vacuoli di

               paglia. L’assenza di strutture rilevanti nella zona, potrebbe far ritenere che la


               costruzione del recinto fortificato sia stata eseguita ad opera degli abitanti
               dei villaggi limitrofi che godevano probabilmente di una certa autonomia che


               permettesse la costruzione di tale opera.
                      Sia  presso  il  villaggio  limitrofo  di  Baida-Testa  dell’Acqua  che  in


               quello dei Parchi sono state rinvenute le rispettive necropoli ancora oggi non
               soggette  ad  alcun  scavo  archeologico.  Nel  primo  caso  del  primo  però  le


               sezioni  occasionali  offerte  da  alcuni  sbancamenti  realizzati  una  decina  di
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