Page 176 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 176

550
               molti  secoli  invariata   (Figg.114-115).  Nelle  planimetrie  di  Francesco
               Negro  la  cinta  muraria  forma  un  quadrilatero  irregolare  con  agli  angoli

               quattro torri: Torre del fiume, Torre di San Francesco, Torre Bianca e Torre

               Marte.    Le  mura  della  città  (probabilmente  costituite  da  pietra  di  tufo

               largamente  presente  nella  zona)  erano  larghe  circa  due  metri  ed  erano

               rafforzati  da  vari  contrafforti:  diciotto  nelle  mura  settentrionali;  dieci  in

               quelle  meridionali,  sei  e  nove  rispettivamente  in  quelle  occidentali  ed

               orientali.  Mentre le mura Est, Nord ed Ovest erano circondae da un lungo

               fossato  (che  veniva  riempito  d’acqua  proveniente  dal  Màzaro)  le  mura

               meridionali  (che  si  sviluppavano  parallelamente  lungo  la  linea  di  costa)

               protendevano  direttamente  verso  il  mare.  Lungo  il  perimetro  delle

               fortificazioni si aprivano quattro porte: Porta Palermo a settentrione, Porta

               Mokarta  a  Sud-Est,  Porta  Salaria  ad  Ovest  (detta  successivamente  anche

               Porta del Duca, Porta del Fiume e Porta Regina) e Porta Cartagine a Sud

               (detta successivamente anche Cheramonte, Caricatore, Portello). Una quinta

               porta (Porta del Salvatore) verrà in seguito aggiunta nel 1698 dal vescovo

                        551
               Graffeo .  Il  centro  abitato  circondato  dalle  fortificazioni  verrà  in  seguito
               suddiviso in quattro quartieri differenti tra i quali si differenzia tutt’oggi il

               rione  denominato  la  Casbah,  caratterizzato  da  un  impianto  urbanistico

               islamico  tipico  delle  medine.  Al  1093  risale  l’erezione  del  centro  a

               vescovado  e  la  costruzione  della  Cattedrale:  in  quell’occasione,  Ruggero

               destinò  per  vescovo  un  suo  consaguigneo,  Stefano  di  Ferro  da  Rouen,  il

                                                                      552
               quale venne consacrato dal pontefice Urbano II . Della struttura originaria

                      550
                         Le antiche riproduzioni rappresentano un castello costituito da torri e mura di dimensioni varie
               causate  probabilmente  da  ampliamenti  edilizi  successivi  che  ne  hanno  alterato  l’impianto  originario;
               DUFOUR 1992, pp. 426-427.
                      551  AMICO, II, p.65.
                      552
                         ARCHIVIO DELLA CURIA VESCOVILE DI MAZARA, Arm. n. 36, palch. n. 2, pos. n. Ι, f. 1; Per la
               bolla di Urbano II del 1093 relativa a Mazara del Vallo vd., STARRABBA 1893, pp.44-48; GARUFI 1903,

               p.140.

                                                                                                   176
   171   172   173   174   175   176   177   178   179   180   181