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della Cattedrale si preserva una croce lignea documentata già dal Pirri 559 . La
Croce lignea dipinta a tempera e di m 3,15 x 2,19 presenta nel recto il Cristo
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morto e nel verso i simboli degli Evangelisti e dell’Agnello Mistico
(Figg.117b; 118).
Nell’epoca che precedeva la prima Crociata (1096-1099), Mazara
costituiva il porto principale della Sicilia occidentale. I documenti della
Geniza scoperti nel Cairo, costituiti principalmente da lettere commerciali
risalenti alla seconda metà dell’undicesimo secolo e all’inizio del
dodicesimo secolo, presentano vari riferimenti alla esportazioni di merci
siciliane da Mazara, (fra cui si ricorda la seta ed i prodotti da seta) correlati
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in alcuni casi dai listini dei prezzi . Le prime descrizioni della città
medievale confermano inoltre le conclusioni tratte dalle lettere della Geniza.
In particolare, Idrisi nel 1150 descrive Mazara come la “città” più ricca ed
attraente entro la diocesi (di cui ospitava il vescovo) da cui dipendevano nel
suo distretto molti casali e masserie: il geografo arabo oltre ad annotare
l’esistenza di “alte e forti mura, di giardini, di bagni e di larghe strade”,
specifica l’importanza delle attività portuali e dei mercati che attiravano in
loco molti mercanti e viaggiatori dediti all’ esportazione delle merci e delle
559 PIRRI 1733, nota VI, p.494.
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Capocroce con l’Angelo di San Matteo; capocroce con l’Aquila di San Giovanni Evangelista;
capocroce con il Leone di San Marco; capocroce con il Toro di San Luca. La croce stazionale, datata alla
prima metà del XIII secolo presenta un bagaglio artistico di chiara formazione bizantina; risaltano la resa
del corpo di Cristo e i nobili tratti del suo volto che esprime un dolore pazientemente accettato; la
rappresentazione degli animali-simbolo rispecchia una tendenza al decorativismo di cui fan parte noti
esemplari panormitani d’arte arabo-normanna e bizantina; in particolare, si possono cogliere alcune
similitudini sia con gli animali dipinti della Cappella Palatina di Palermo sia con la stanza di Ruggero nel
Palazzo Reale; vd., LEONE DE CASTRIS 1986, v. II, p. 463; PIRRI 1733, p.494; SCUDERI 1972, p.15;
SCUDERI 1973, pp. 177-180; SCUDERI 1978, pp. 40-41.
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GOITEN 1967, pp. 102; 215; 218; ASHTOR 1982, p.32; sui commerci mazaresi altri autori hanno
fatto riferimento ai documenti della Geniza del Cairo; vd., HOUBEN 1999, p. 19; PERI 1990, pp. 19-21.
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