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Esistente  già  all’arrivo  dei  Normanni  in  Sicilia  occidentale  e

               menzionato nella lista dei castelli nel Diploma di fondazione della Chiesa di

                        701
                                                                                           702
               Mazara ,  l’abitato  fortificato  verrà  in  seguito  descritto  da  Idrisi .  Dalla
               descrizione  del  geografo  arabo,  si  deduce  che  il  centro  fortificato  in  età

               normanna  era  fra  i  più  rilevanti  di  quest’area:  gestiva  un  vasto  territorio

               coltivato  a  frumento  ed  alla  sue  dipendenze  vi  era  un  porto  sulla  costa.

               Dell’abitato  medievale  a  cui  fa  riferimento  Idrisi  sono  state  solamente

               individuate alcune strutture difficilmente interpretabili nella parte Nord dello

                                        703
               spiazzale sulla collina  (Fig. 150). In seguito, si ha riferimento all’abitato in
               un diploma del 1201,  in cui compare come testimone, un tale Riccardus de

                                                                                                   704
               Calatub, che potrebbe essere un membro della famiglia feudale del luogo
               mentre  nel  1278  un  certo  Ponç  de  Blancfort  è  investito  proprio  presso  il

                                        705
               castrum  di  Calatubo .  Si  ritiene  che  l’area  abitativa  e  castrale  venne
               abbandonata già come nel precedente caso di Calathamet, in età sveva o più

                                                            706
               genericamente nel corso del XIII secolo .
                      Le ricerche effettuate nel sito dell’odierno castrum di Calatubo hanno

               consentito di definire i caratteri generali del suo impianto, articolato in una

               successione  di  tre  cinti  muniti,  e  di  precisare  la  cronologia  delle  varie

               fabbriche che l’impianto stesso presenta (Fig. 151).






                      701
                         Il castrum è ricordato nel Diploma di fondazione della diocesi di Mazara; vd., PIRRI 1733, II, p.
               842.
                      702  Idrisi, in Blib. ar. sic., I, p.86: “ Calatubo è una robusta fortezza ed un vasto paese da cui

               dipende  un  ampio  territorio  adatto  alla  semina  e  molto  produttivo;  dista  dal  mare  quattro  miglia
               all’incirca, è fornito di porto in cui si approda per caricare frumento in grande quantità ed ogni altro tipo
               di granaglie, in questa località esiste una cava da cui si tagliano le pietre per mulini azionati da acqua e
               per quelli di altro tipo detti « persiani »”.
                      703  DI LIBERTO 1998, p.642.
                      704
                         MAZZARESE FARDELLA 1983, doc. 3, p. 11.
                      705
                         I Registri della cancelleria angioina, XIX, pp. 268-269; vd., anche MIRAZITA 1983, p. 69.
                      706  DI LIBERTO 2004, pp.319-350.


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