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sviluppò sul monte un centro di una certa rilevanza che avrà una forte
crescita tra l’età normanna ed il XIII secolo, per essere infine
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abbandonato . Dai risultati parziali effettuati dalle ricognizioni di
superficie, siamo a conoscenza che sulle pendici del monte venne costruita in
un periodo ancora imprecisato, una cittadella fortificata, munita di possenti
mura dotate di torri (Fig.153). L’abitato durante l’età normanno-sveva
(periodo del suo massimo sviluppo) dovette occupare un’area di circa 16
ettari. Le abitazioni disposte lungo un asse Est-Ovest, mostrano una notevole
somiglianza con le abitazioni del vicino sito di Calathamet: hanno struttura
unicellulare con un unico ingresso luce ed una sola porta; le murature erano
realizzate in pietra calcarea locale grezza leggermente sbozzata. La
mancanza di acqua all’interno dell’abitato venne rimediata con la
realizzazione di cisterne con volta che si presentano allineate non lontano
dalla cinta muraria. Delle tre cisterne individuate, la più capiente presenta
dimensioni esterne di 6,00x6,50. La volte delle cisterne sono sostenute da
archi a sesto acuto con delle tubazioni in terracotta che la collegano con
l’esterno. L’interno in tutte le cisterne si presenta intonacato. Per la tipologie
strutturali si possono accostare ad edifici analoghi di XII-XIII secolo
rinvenuti presso i centri medievali della Sicilia occidentale. La ceramica
invetriata rinvenuta è di tipo “siculo-normanno”; relativa al XI e XII secolo,
presenta decorazioni con motivi vegetali ed a spirali e presenta forme
vascolari solitamente aperte. La ceramica meno diffusa, ascrivibile al XIII-
XIV secolo, indica una fase di decadenza dell’abitato ed il suo successivo
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abbandono .
Le fortificazioni che proteggevano l’abitato erano di dimensioni
notevoli (2 metri) e costeggiavano i versanti della montagna per
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Sulle indagini archeologiche vd., FILIPPI 1996, pp.76-86.
718 FILIPPI 1996, pp.76-86.
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