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ricongiungersi al fortilizio sito sulla cima del monte, che verrà nel 1397
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restaurato o ricostruito dai Ventimiglia (Fig.154).
Le mura della cittadella presentano rispettivamente presso i lati Nord-
Est e Sud-Ovest due torri ormai crollate; la torre Nord-Est ancora visibile nel
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terreno presenta una base rettangolare di 5,50 x 3,40 metri . L’ingresso alla
cittadella era costituito dalla cosidetta “porta della Regina” che guarda in
direzione Nord-Ovest. Malgrado l’assenza di torri in prossimità della porta,
la difesa era garantita da un notevole dislivello del terreno che aumentava
l’efficacia del tiro piombante contro eventuali assalitori (Figg. 153; 154).
Dalla lettura delle attestazioni documentarie e letterarie di età
normanno-sveva, sappiamo che nella vicinaze della cittadella di Bonifato vi
erano una serie di casali in cui la maggior parte della popolazione durante il
XII secolo era musulmana. Il principale casale di questa porzione di
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territorio, era il casale di Alqamah citato nel 1154 da Idrisi . Nel 1185 ′Ibn
Ǵiubayr, che si fermò presso la località, specifica che il casale abitato
esclusivamente da Musulmani, aveva dimensioni considerevoli ed era dotato
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di un mercato e di varie moschee . Il casale di Alqamah, agli inizi del XIII
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secolo verrà inserito nella lista delle città di Yaqūt . Per il XIII secolo si
719 Da un documento custodito presso l’Archivio di Stato di Palermo, sappiamo che nel 1340 si
attua una ricostruzione o più probabilmente un ingrandimento dell’abitato dopo un suo probabile
spopolamento a favore del centro di Bonifatum; Archivio di Stato di Palermo, Notaio S. Pellegrino, 5, atto
del 1340 gen. 25 in BRESC 1988, p. 242, nota 24; Dieci anni dopo sarà menzionata come terra; Acta Curie,
8, p. 373; nel 1356 vi è la prima attestazione che ci riferisce l’esistenza di un castello “Terra cum castrum”
cfr. Codice diplomatico di Federico III d’Aragona (1355-1377), (ed. G. COSENTINO), Palermo 1886, p. 108.
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FILIPPI 1996, p. 83.
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Idrisi, in Blib. ar. sic., I, p.91: “Alqamah è vasto casale con terre da seminare”; vd., AMICO
1855-56, I, pp. 69-74; CARACAUSI 1993, 1. pp. 30-31; Castelli medievali, 2001, pp. 416-418.
722 ′Ibn Ǵiubayr, in Blib. ar. sic., I, p.164: “ Casale grande, opulento, provveduto di un mercato e
di moschee; essendo tutti musulmani gli abitatori di esso, al par che quelli delle masserie che giacciono su
questa strada ”.
723 Yaqūt, in Blib. ar. sic., I, p.211.
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