Page 219 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
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dispone di due fonti: nella prima, datata 1277 il centro viene citato per la

                                                         724
                   prima  volta  come  “Universitas” .  Il  titolo  di  universitas  riemerge  in  un
                   documento del 1282, dove si descrivono le imposte della città tassata di 100

                                                                    725
                   salme  di  grano,  100  di  orzo  e  50  vacche .  Aldilà  di  queste  attestazioni
                   letterarie non possiamo indicare un occupazione dell’area del centro storico

                   di Alcamo prima del XIV secolo quando la località sarà soggetta a numerose

                                   726
                   trasformazioni .  Durante  l’età  normanno-sveva,  sappiamo  però  che
                   contemporaneamente  al  casale  di  Alqamah,  nel  territorio  limitrofo  erano

                   presenti  una  serie  di  villaggi  rurali  abitati  probabilmente  anch’essi  dai

                   Musulmani. L’ inventario latino delle donazioni della chiesa di Monreale del

                   1182  indica  nel  territorio  circostante  la  cittadella  di  Bonifatum  anche

                                                                                    727
                   l’esistenza  di  un  “casale  abitato”  chiamato  Permenino .  Al  tempo  della
                   stesura  del  Rollo,  che  definiva  i  limiti  territoriali  della  nuova  diocesi,  il

                   casale  si  trovava  al  di  fuori  della  Magna  Divisa  Jati  e  fra  le  divise  di

                   Kalatafimi e Mazara. Nel 1260 il casale verrà infine inglobato alla Chiesa di

                                                           728
                   Monreale insieme al suo territorio . L’abitato sarà menzionato in seguito
                                          729
                   sempre come casale . Nel Tabulario di Santa Maria Nuova sono descritti
                                                                    730
                   inoltre i confini della divisa Menzelsarcun . Il toponimo, di chiara origine

                          724
                             BRESC 1986, I, p. 63.
                          725  De rebus regni Siciliae, I, p.11 e p. 15; Dal XIV secolo invece, come in molte altre località
                   della Sicilia medievale, il centro comparirà nella documentazione come  terra; vd., Rationes Decimarum
                   Italiae,  Sicilia,  (ed.SELLA  1944),  p.  119  nr.  1557;  anche  se  ancora  nel  1317  apparirà  nelle  fonti  la
                   denominazione di casale, ROCCA 1894, p. 381.
                          726  AMICO 1855-56, I, pp. 69-74; Castelli medievali, 2001, pp. 416-418.
                          727  CUSA 1868-82, I, p.181.

                          728
                             LELLO 1702, p.53.
                          729
                             Nel 1311 una disputa tra il milite Cambino che si era impadronito del casale, e la chiesa di
                   Monreale necessitò dell’intervento del vescovo di Cefalù per ripristinare l’autorità territoriale della chiesa;
                   infine fra il 1306 e il 1324 il casale verrà indicato nel tenimento Jati;  vd., GARUFI 1902, pp.71; 204.
                          730
                              Nel  Tabulario  di  Santa  Maria  Nuova  sono  descritti  i  confini  della  Divisa  Menzelsarcun:  “
                   Incipit australiter ab orientali parte ipsius casalis, et transit per medium monticulum chagi, et vadit ad

                   flumen nichifori usque ad viam que ducit a Kalatrasi; redit septemtrionaliter usque ad fontem yse, usque ad

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