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affine a Trichoniscus alexandrae anche per la presenza di organi glandulo-piliferi che tuttavia,
nelle due specie, differiscono per forma e posizione.
Nesiotoniscus helenae il cui genere ha una distribuzione tirrenica; la sua presenza in Sicilia
costituisce una ulteriore indizio che questa isola ha fatto parte di una Tirrenide
probabilmente durante il Montiano (Furon 1950). Quanto sostenuto da La Greca (1957),
ossia che l’aspetto più interessante del popolamento faunistico della Sicilia non è tanto di
natura Nord-africana quanto di origine tirrenica, trova ulteriore conferma in questo reperto.
Haplophthalmus sp. nov. è specie troglobia e certamente tra le più evolute del genere per la
presenza di un solo tubercolo impari sul terzo pleonite e per la presenza di una
ornamentazione tergale molto ben differenziata e ben evidente. Attualmente sembra non
avere alcuna affinità con le altre specie siciliane del genere. la sua origine pertanto resta un
problema aperto.
Beroniscus marcelli, il cui genera ha una distribuzione mediterraneo-orientale, con un’altra
specie Beroniscus capreolus Vandel, 1967 in Bulgaria parla a favore di un’antica origine.
Questo genere si può suppore sia arrivato in Sicilia durante uno degli ultimi periodi glaciali,
quando l’Adriatico era secco e quindi le comunicazioni tra l’Italia e le regioni balcaniche
erano possibili.
Spelaeoniscus ragonesei, Hyblaeoniscus petraliai e Hyblaeoniscus vittoriensis sono interessantissimi
endemismi; Spelaeoniscus ragonesei è la seconda specie troglobia del genere sino ad ora nota. Il
genere Spelaeoniscus così come il genere Hyblaeoniscus attualmente hanno una distribuzione
che di tipo mediterraneo-occidentale, essendo presenti in Marocco, Algeria, Sahara
settentrionale, Isole Baleari, Spagna meridionale, Sicilia e Isole circumsiciliane. Una tale
distribuzione parla a favore di una notevole antichità della famiglia Spelaeoniscidae che
probabilmente ha preso origine nel territorio della Tirrenide durante il Terziario a seguito
delle complesse vicissitudini geologiche di queste terre; dal ceppo primitivo si sarebbero
isolate alcune popolazioni che si differenziarono in altrettanti generi. Tenuto conto
dell’attuale distribuzione e della presenza delle specie sulle varie aree geografiche, possiamo
verosimilmente suppore che Spelaeoniscus abbiano preso origine in Nord Africa; non si può
escludere la presenza su quest’area di Hibleoniscus che attualmente sembra confinato sul
territorio ibleo-maltese. D’altra parte è noto come la Sicilia fino al Mindeliano fosse ancora
divisa in due territori di cui quello meridionale ibleo forse collegato con il Nord Africa (La
Greca 1957).
La distribuzione attuale dei generi Spelaeoniscus e Hiblaeoniscus sembra essere il risultato di
una migrazione verso il nord, ossia verso le regioni meno aride. (Vandel 1959).
Probabilmente le specie ancestrali nord-africane andarono incontro ad una prima
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