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specie mirmecofile, il 16% da specie alofile ed il 12 % comprende specie antropofile e
xerofile. Le specie endogee sono scarsamente rappresentate su questo arcipelago così come
le troglofile e le troglobie, queste ultime completamente assenti. Su nessuna isola sono
presenti specie endemiche; c’è da rilevare comunque che l’Arcipelago a mio avviso
necessita di ulteriori e più attente ricerche.
Il confronto con l’Arcipelago delle Egadi mette in evidenza che ben 35 specie, su un totale
di 38, sono presenti su entrambe le terre; tuttavia emerge una maggiore affinità tra la Sicilia,
Favignana e Marettimo, infatti entrambe le piccole isole hanno in comune 27 specie. Più
modesto è il numero di specie in comune tra la Sicilia e Levanzo (18). L’elevato numero di
specie alofile comune fra Sicilia e le isole dell’Arcipelago si spiega facilmente tenuto conto
della facilità con la quale queste specie possono diffondersi sulle coste di terre così vicine;
infatti è sufficiente raggiungere la costa perché esse si insedino e si sviluppino, non
esistendo ovviamente problemi di acclimatazione. La presenza di Porcellio siculoccidentalis sia
sul versante occidentale di Sicilia che sulle tre isole mostra una colonizzazione e/o un
passaggio di questa specie durante periodi in cui almeno Favignana aveva contatti con
l’isola maggiore. La presenza su Marettimo è difficile da spiegare se non ammettendo una
colonizzazione passiva. Quest’ultima isola mostra comunque anche una buona affinità con
la Sicilia per la presenza su entrambe Platyarthrus costulatus e Spelaeoniscus lagrecai, che non
sono note per le altre due isole. Si può supporre che la loro assenza sia dovuta a mancanza
di reperti. La presenza di Trichorhina sicula su Marettimo spinge ad ipotizzare un’eventuale
collegamento tra le due isole, tenuto conto che questa specie è particolarmente delicata ed
estremamente sensibile al disseccamento.
Il confronto con Ustica ha messo in evidenza la presenza di 22 specie in comune su un
totale di 24, cioè quasi tutte le specie di Ustica sono presenti in Sicilia; le uniche due che
caratterizzano la fauna di questa piccola isola sono: Spelaeoniscus costai, probabile
neoendemismo di quest’isola e Armadillidium pelagicum, la cui presenza su questa terra è
difficile da spiegare. La specie è nota anche di Tunisia, Pantelleria e Isole Pelagie.
Considerato che Ustica è una piccola isola interamente vulcanica notevolmente lontana
dalle coste siciliane e per la quale non sono ammessi collegamenti territoriali con questa, si
può solo sostenere che il suo popolamento, almeno alla luce delle attuali conoscenze, sia di
tipo invasivo; una piccola popolazione di Spelaeoniscus avrebbe potuto raggiungere l’isola e
qui essersi successivamente differenziato; infatti, come è stato più volte sostenuto, le specie
di questo genere possiedono una bassissima vagilità e sembrano avere una rapida capacità
di speciazione. Anche in questo caso elevato è il numero di specie alofile e ciò si giustifica
con quanto abbiamo sostenuto per le Egadi. Le specie litorali (12,5%) sono ben
rappresentate, basso è il numero di specie xerofile (8,3%).
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