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L’isola  di Pantelleria,  sebbene  sia  fra  le  più  grandi  tra  le  piccole  isole  circumsiciliane  e
            seconda solo a Malta, ospita un numero di specie (27) che, tenuto conto della superficie

            può essere ritenuto scarso. Delle 27 specie, 25 sono presenti anche in Sicilia. Elevato è il
            numero di specie alofile che rappresenta il 36% del totale, mentre le specie litorali e xerofile

            sono il 12% del totale e l’8% è rappresentato da specie umicole, antropofile ed endogee. La

            presenza  su  entrambe  le isole  di Proporcellio  vulcanius trova  una  facile  spiegazione,  tenuto
            conto delle esigenze ecologiche di questa specie termofila che predilige ambienti ancora

            interessati da fenomeni di vulcanesimo secondario.  Sembra possa essere stata ampiamente
            dispersa dall’uomo lontano dal suo probabile centro di origine (Vandel 1969). Mancano

            dalla Sicilia Spelaeoniscus vandeli, noto anche per Favignana e per l’Algeria e Armadillidium
            pelagicum. Ritengo  che  una  più  attenta  esplorazione  dell’isola  sulle  pendici  di  Montagna,

            Grande, nelle piccole grotte e negli ex-coltivi, potrebbe mettere in evidenza una maggiore
            quantità di specie.

            Le Pelagie annoverano anch’esse un basso numero di specie tutte in comune con la Sicilia
            eccezion  fatta  per Porcellio  buddelundi, che  è  presente  a  Lampedusa  ed in Tunisia,  e

            Armadillidium pelagicum, presente su Ustica, Pantelleria, Pelagie e Tunisia. Porcellio buddelundi
            indica con chiarezza che quest’isola ha avuto recenti contatti con il nord Africa e ciò si può

            sostenere tenuto conto della sua presenza su quest’isola ed in Tunisia. Anche Armadillidium
            pelagicum parla a favore di questa ipotesi peraltro sostenuta da numerosi altri reperti di flore

            e faune. Elevato, come sempre, è il numero di specie alofile in comune (45%), nessuna

            delle quali particolarmente significativa.
            Le isole dell’Arcipelago maltese presentano notevoli affinità con la Sicilia, infatti delle 49

            specie note ben 44 sono in comune con l’isola maggiore e ciò a mio avviso conferma e
            rafforza l’ipotesi più volte formulata (La Greca 1961; Caruso 1982) di un territorio Ibleo-

            Maltese come meglio vedremo qui di seguito. A parte le specie alofile in comune (27%)
            scarsamente  significative,  rilevante  è  la  presenza su  entrambi  i  territori  di Miktoniscus

            melitensis, Trichorhina  paolae presenti  in Sicilia  esclusivamente  nel  territorio ibleo,  e  di
            Haplophthalmus  avolensis che su  questo  territorio è molto  ben  rappresentato. Sicilia  e

            Arcipelago maltese si differenziano dunque per gli endemismi presenti su entrambe le isole
            che danno una buona personalità ai due territori e nel contempo però rafforzano l’ipotesi di

            un  territorio  Ibleo-Maltese  già  prima  menzionato.  Poco  chiare sono le  affinità
            dell’Arcipelago con il nord Africa e comunque è possibile affermare, sui dati disponibili,

            che  poche  specie  si  sono  mantenute  sull’Arcipelago  durante  i  periodi  di  connessione
            territoriale.

            Non sono molto rilevanti le affinità fra la fauna ad Isopodi nord-africani e quella di Sicilia.

            Sulla base dei dati disponibili si può sostenere che la Sicilia ha ricevuto qualche specie di
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