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radiazione adattativa innescata dalla colonizzazione di vari ambienti, grotte, praterie, boschi,
regioni sub-desertiche, che portò all’origine di nuove specie.
Durante il Messiniano, la chiusura delle comunicazioni fra Atlantico e Mediterraneo con il
conseguente disseccamento dello stesso, avrebbe reso possibile connessioni territoriali
anche tra Nord Africa e Sicilia favorendo scambi faunistici e floristici (Giachino et al. 2011).
La probabile successiva divisione del territorio in isole, formatesi tra Nord Africa e Sicilia,
portò a numerosi tentativi di speciazione, alcuni dei quali andarono a buon fine.
La colonizzazione della Sicilia ha dato quindi luogo ad una successiva radiazione adattativa
come risposta conseguente alle nuove situazioni ambientali che indussero nuovi
adattamenti e quindi l’origine di altre specie. Si tenga conto che gli Spelaeoniscidae sono tutti
animali dotati di scarsa vagilità e che quindi facilmente tendono ad isolarsi e a differenziarsi;
questo è dimostrato dall’elevato numero di endemismi e dal fatto che quasi tutte le specie,
ad eccezione di Spelaeoniscus coiffaiti presente in Spagna, Baleari, Sicilia, Pantelleria e Algeria,
Spelaeoniscus vandeli presente a Pantelleria, Favignana e Algeria e Spelaeoniscus lagrecai, presente
Sicilia, Marettimo e Baleari, risultano molto localizzate.
Interessante è stato il rinvenimento nella Grotta Palombara, una grotta carsica della
provincia di Siracusa, di Bathytropa sp. nov. precedentemente determinata da Vandel come
Bathytropa dollfusi Strouhal, 1936 e così citata in bibliografia; tuttavia, l’esame del numeroso
materiale a mia disposizione ha mostrato che l’illustre isopodologo francese è incorso in
una svista, per cui gli esemplari da me esaminati, sulla base dei caratteri presentati, non
potevano essere attribuiti a B. dollfusi, ma dovevano essere riguardati come una specie non
ancora descritta. Il genere presenta una distribuzione olomediterranea poichè tutte le
specie note gravitano attorno a quest’area. In Sicilia erano già conosciute Bathytropa patanei,
endemica e Bathytropa granulata Aubert & Dollfus, 1890, specie troglossena, ma forse
troglofila in Sicilia, che ha una distribuzione di tipo paleomediterraneo relitta.
Interessantissimi endemismi puntiformi sono Armadillidium lagrecai, noto solo per la Grotta
Monello, e Armadillidium virgo, noto solo per la Grotta di Natale e per un’altra piccola grotta
posta a circa 200 metri a nord da questa, nella provincia di Siracusa. Si tratta di specie
sicuramente troglobie, la prima affine ad Armadillidium ghardalamensis noto per una grotta di
Malta, la seconda affine ad Armadillidium aelleni anch’esso noto per alcune grotte
dell’Arcipelago maltese. Le due specie possono essere considerate relitti di faune di clima
caldo umido del terziario rifugiatesi nelle grotte probabilmente per sfuggire al progressivo
raffreddamento del clima.
Anche la presenza di un rappresentante del genere Finaloniscus fa pensare all’esistenza di una
regione tirrenica, dal momento che altri rappresentanti sono noti per il N. Africa, la Corsica
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