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elementi più completi e più precisi, più intimi in una raccolta piuttosto
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microscopica ».
Negli ultimi anni è sensibilmente cresciuto l’interesse per questo ambito di ricerca.
Lo dimostrano le molte tesi di laurea che hanno avuto come oggetto proprio il
lessico del mare. Alcune, particolarmente valide sono state utilizzate, per le
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inchieste in alcuni punti della rete di rilevamento .
Va menzionato in questa sede, anche l’ottimo lavoro di Mariangela Marrone,
autrice del volume “Nomi di barche nelle marinerie siciliane”, notevole contributo
alla sezione marinara e peschereccia dell’ALS. Marrone ha raccolto i risultati delle
inchieste svolte da alcuni studenti (Valeria D’Angelo a Castellamare del Golfo,
Teresa Di Maggio a Lampedusa, Claudia Marchese a Cefalù e la stessa Mariangela
Marrone a Trapani) sull’onomastica delle barche da pesca in uso nelle rispettive
marinerie siciliane e ha successivamente ampliato l’indagine a Mazara del Vallo,
Porticello, Sciacca, Licata, Sant’Agata di Militello, Portopalo di Capo Passero e
Pozzallo. I nomi delle barche sono un rito privato che si ufficializza, diventando
pubblico, attraverso la trascrizione fisica sulle imbarcazioni e sui registri navali.
L’importanza dell’onomastica navale è testimoniata anche dall’esistenza di un
codice di leggi che permette di attribuire un numero o un nome proprio ad una barca.
Nella scelta del nome, la tendenza è quella di ricorrere quasi sempre a “dedicatori”,
non soltanto ispirati a persone o santi chiamati a proteggere il destino della barca e
dell’equipaggio, ma anche agli eventi naturali cui è soggetta. La scelta del codice
ricade quasi sempre sull’italiano, e ciò implica anche che sotto il profilo grafico non
si siano evidenziate particolarità dovute a fenomeni di italianizzazione.
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Prezioso è anche il lavoro di Filippo Castro sulle barche di Sicilia. Uscito di recente
nella Collana “Materiali e ricerche dell’ALS”, il volume ci accompagna in un
piacevole e affascinante viaggio nel mondo della costruzione delle imbarcazioni
storiche, utilizzate dalle marinerie siciliane per i vari tipi di pesca. I disegni dello
stesso Castro nascono dalla sua abilissima mano, e restituiscono i passaggi
dell’antica arte dei mastri d’ascia.
4 Atlanti linguistici e vocabolari dialettali, in Gli atlanti linguistici. Problemi e risultati, Atti del
Convegno internazionale (Roma 20-24 ottobre 1967), Accademia dei Lincei, Roma 1969, pp.27-39.
Teresa Di Maggio, Il lessico marinaro e peschereccio di Lampedusa, Università di Palermo, A.A.
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2013/2014, tesi di laurea inedita.
D’Angelo, Il lessico marinaro a Ganzirri, tesi di laurea inedita, Università di Palermo, A.A. 2013/2014
6 F. Castro, Pescatori e barche di Sicilia. Studi e modelli, Materiali e ricerche dell’ALS, vol.35, CSFLS,
Palermo, 2014
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