Page 12 - AllaFieraDellaMemoria
P. 12

Alla fiera della memoria. Feste, identità locali e mercato culturale in Sicilia

non riproducibile, un potente e denso “attrattore” che trasmetteva un messaggio
inequivocabile. La sua straordinaria potenzialità comunicativa si traduceva nel
lungo termine in risorsa economica. Osserva Nocifora:

                      «Il primo elemento che occorre sottolineare è che una località rappre-
                  senta una meta solo se e in quanto è in grado di comunicare un determinato
                  messaggio. […] Un messaggio che deve essere in grado di conferire carat-
                  teristiche non solo di specificità ma anche di unicità all’offerta di quella de-
                  terminata località. […] E la sua stessa esistenza, come località che “parla”,
                  esprime un significato culturale complesso nei confronti di una certa popo-
                  lazione o di un determinato gruppo sociale. […] Insomma è meta turistica
                  una qualunque località che, per il patrimonio culturale, ambientale, storico
                  o paesaggistico che possiede è in grado di instaurare un dialogo, quindi
                  uno scambio di messaggi significativi, con una qualunque area di popola-
                  zione che abbia le caratteristiche di una sorta di area di utenza potenziale»
                  (Nocifora, 1997: 17, 49, 37-38).

    Per altro verso la “mattanza”, per la sua stessa ripetitività stagionale marcata
da momenti rituali e conclusa da un atto sacrificale, si manifestava quale rito di
rifondazione del tempo e della società, di periodica e necessaria sacralizzazione
del cosmos acquoreo su cui si fondava l’esistenza della comunità. La “mattanza”
era pertanto, se non sostitutiva, inscindibilmente integrativa del sistema festivo
favignanese, avocando a sé l’antica valenza identitaria che detenevano le feste
che ancora animano la vita religiosa isolana: il Carnevale, la festa di San Giu-
seppe (19 marzo), la Settimana Santa, il Corpus Domini, la festa della Madonna
delle Piana (15 agosto), la festa della Madonna di Custonaci (ultimo mercoledì
di agosto), la festa patronale del SS. Crocifisso (14 settembre), la festa della Ma-
donna del Rosario (7 ottobre).

    Il venir meno della “mattanza” ha prodotto significative e misurabili conse-
guenze sulla società favignanese, imponendo un’ulteriore riconfigurazione del
quadro identitario e delle proposte turistico-culturali. Da un lato da “memoria
vivente” è divenuta una “memoria storica”, figurata e per certi versi immagi-
nifica, ancorata però a luoghi concreti (negli stessi anni in cui la “mattanza”
scompariva veniva ultimato il restauro dello Stabilimento Florio, imponente ma-
nufatto architettonico, un tempo sede delle industrie di inscatolamento del pe-
scato e oggi adibito a museo della tonnara), dall’altro le tradizioni festive isolane
sono state investite da nuovi interessi. Si è assitito così, nell’ultimo decennio,
al tentativo di rimodulare e/o rilanciare tanto come “attrattori” quanto come
“riproduttori di senso” alcune feste un tempo esclusivamente rivolte alla comu-
nità locale e declinanti verso l’estinzione (Gallini, 1977; Lanternari, 1977, 1986;
Fabietti-Matera, 1999). Come osserva Clemente

                      «quando una cultura o una civiltà vede in crisi la propria capacità di

BIBLIOTECA	  VOCI  •  71
   7   8   9   10   11   12   13   14   15   16   17