Page 58 - MARE_DELLE_EGADI
P. 58

Marettimo.
                  “Case romane”.



                                                                        XVII secolo, divenendo oggetto di indagi-
                                                                        ni nella seconda metà dell’800. Le mura
                                                                        di Erice sopravvivono oggi per un tratto
                                                                        quasi rettilineo che chiude a ovest il mo-
                                                                        derno centro urbano, tra l’attuale ingres-
                                                                        so alla città (area dell’ex funivia) e il co-
                                                                        siddetto quartiere spagnolo, lungo una di-
                                                                        rettrice nord-sud. Che le mura circuissero
                                                                        in origine il perimetro cittadino è cosa
                                                                        probabile, sebbene manchino indizi in tal
                                                                        senso. Ed è pure verosimile che la fortifi-
                                                                        cazione comprendesse una seconda corti-
                                                                        na avanzata, della quale permangono in-
                               gico, ma anche tenere in mente che ci    dizi poco più a valle di quella attualmen-
                               troviamo a poche miglia dalla cuspide    te nota. Il tratto superstite (poco meno
                               più occidentale della Sicilia ove insistono  di un chilometro) è attualmente distinto
                               alcune tra le città più importanti e note  in due tronconi di differente lunghezza
                               dell’antichità: Erice, Drepanum, Mozia e  (maggiore il meridionale), intervallati da
                               Lilibeo (da Nord a Sud), che tanto peso  Porta Carmine e chiusi, rispettivamente,
                               ebbero negli accadimenti marittimi che   quello meridionale da Porta  Trapani a
                               ebbero come teatro proprio le Egadi.     sud, quello settentrionale da Porta Spada
                               Erice nacque come città elima intorno al-  a nord, sebbene sopravvivano alcuni lem-
                               l’VIII sec. a.C. e ben presto, sul finire del  bi che prolungano il circuito in direzio-
                               VII secolo, si dotò delle poderose mura  ne del quartiere spagnolo. Le mura sono
                               che, pur con successive e molteplici rico-  scandite da un numero imprecisato di tor-
                               struzioni, possiamo ancora ammirare. Fu  ri rettangolari o quadrate disposte a inter-
                               famosa per il santuario dedicato in epoca  valli regolari (25 metri), spesso adiacenti
                               successiva (punica e romana) ad Astarte/  postierle di varia tipologia, tangenti, nei
                               Venere, noto in tutto il mondo di allora e  casi visibili, una faccia delle torri stesse.
                               meta ambita di pellegrini, uomini politi-  Di Drepanum sappiamo molto poco sia
                               ci e condottieri. In epoca imprecisata, ma  per l’avarizia delle fonti che per l’assenza
                               probabilmente intorno al  VI sec. a.C.,  di ricerche archeologiche trovandosi al di
                               cadde in mano cartaginese. Il resto è sto-  sotto dell’attuale città di Trapani. Anche
                               ria della quale parleremo diffusamente in  di questa, comunque, parleremo a propo-
                               seguito poiché strettamente legata alla fa-  sito della battaglia delle Egadi poiché a
                               mosa battaglia delle Egadi del 241 a.C.  essa intimamente legata.
                               Era a Erice che dovevano arrivare i vetto-  Una delle attrattive maggiori del panora-
                               vagliamenti che la flotta cartaginese tra-  ma archeologico di questa parte della Si-
                               sportava dall’Africa e che mai arrivarono  cilia è certamente Mozia. Fu fondata alla
                               per la sconfitta inferta dai Romani nel ma-  fine dell’VIII sec. a.C. dai Fenici; per la
                               re delle Egadi. Dopo quella data la città  sua posizione favorevole ai commerci ma-
                               divenne romana e lo fu fino alla fine del-  rittimi divenne ben presto una delle più
                               l’impero. Le mura attuali sono quasi cer-  floride colonie fenicie d’Occidente. Intor-
                               tamente visibili sin da epoca arabo-nor-  no alla seconda metà del VI sec. a.C. ven-
                               manna, come lasciano intendere i cenni   nero, infatti, realizzate le maggiori opere
                               di Al Idrisi e di Ibn Giubair. Esse sono  pubbliche: le fortificazioni; la strada som-
                               menzionate da eruditi locali a partire dal  mersa che la collegava con la costa anti-




                          59                                           Sintesi storico-archeologica e potenzialità della ricerca
   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63