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Soltanto nel 241 a.C., a seguito della ra- fattori di diversa natura. Uno dei due è di
tifica del trattato di pace, Lilibeo fu eva- natura oggettiva poiché risponde certa-
cuata dal presidio cartaginese e consegna- mente a una maggiore frequentazione di
ta ai Romani. Il ruolo di testa di ponte questi mari nei periodi più rappresentati
verso l’Africa fu mantenuto anche nel dai reperti e dalle testimonianze raccolte;
corso della seconda guerra punica quan- l’altro è condizionato dalle situazioni di
do i Cartaginesi tentarono, invano, di ri- conservazione dei reperti in mare che pri-
occuparla. vilegia, per la natura e consistenza dei re-
Anche successivamente, fra la fine del III perti stessi, tutto ciò che presenta abbon-
e il II sec. a.C., Lilibeo costituì la base na- danza di ceramica e terracotta. Pertanto, al
vale che servì come punto di partenza del- pari di altre zone del Mediterraneo, è il
le spedizioni di Scipione contro Cartagi- periodo compreso tra l’ellenismo e l’alto
ne. La città sotto il dominio romano visse medioevo a essere quello più presente pro-
un periodo di notevole prosperità per il prio in virtù della costituzione dei carichi
fervore di traffici commerciali, tanto che formati da contenitori fittili (anfore).
Cicerone, questore in Sicilia tra il 76 e il Alle Egadi, quindi, quello che è maggior-
75 a.C., la definì “civitas splendidissima”. mente rappresentato nei siti subacquei
Nel 47 a.C. Cesare, nel corso della guer- identificati è proprio il periodo suddetto
ra civile con Pompeo, pose le sue tende a con particolare intensità di testimonianze
Lilibeo per raggiungere l’Africa. Successi- pertinenti il tardo ellenismo e il primo im-
vamente, nel 36 a.C., Lepido assediò la pero (III sec. a.C. - II sec. d.C.).
città difesa da L. Plinio Rufo, legato pro- Molti siti segnalati presentano caratteri-
pretore di Sesto Pompeo. stiche tali da essere inquadrabili come zo-
Diventata municipio in età augustea, Li- ne di frequente ancoraggio; altri, invece,
libeo fu elevata al rango di colonia dal- presentano indizi tali da essere classifica-
l’imperatore Pertinace o Settimio Severo. bili come aree di relitto. Talvolta il carico
Dalle epigrafi si possono trarre dati inte- è parzialmente visibile, talaltra si percepi-
ressanti relativi alla topografia e alle opere sce attraverso sporadiche tracce di anti-
pubbliche realizzate a Lilibeo in età impe- che vestigia materiali disperse tra la sab-
riale. L’importanza della città è documen- bia e gli scogli che inequivocabilmente,
tata negli itinerari e nei documenti carto- per le caratteristiche tipologiche e per l’o-
grafici più tardi, dove Lilibeo è rappresen- mogeneità cronologica, non possono non
tata graficamente come punto di sosta interpretarsi come evidenza di relitto.
lungo le strade allora esistenti in Sicilia. Al di là, pertanto, del motivo inerente la
Agli inizi del V secolo, quando la città fu loro maggiore conservazione e visibilità è
devastata dai Vandali, è documentata la storicamente giustificabile che le testimo-
presenza nella città romana di una comu- nianze di gran lunga maggioritarie copro-
nità cristiana, essendo stata istituita la dio- no l’arco di tempo che precede la batta-
cesi di Lilibeo al tempo del Papa Zosimo. glia delle Egadi e i secoli che testimonia-
La ricognizione archeologica subacquea no del pieno stabilirsi della potenza ro-
sistematica dei mari intorno alle Egadi e mana sul Mediterraneo. Si tratta, infatti,
tra queste e la costa siciliana ha messo in del periodo di massima frequentazione di
evidenza un quadro abbastanza omogeneo questi mari poiché coincidente con l’apo-
di testimonianze che si concentrano cro- geo della potenza commerciale e militare
nologicamente intorno ad alcuni periodi cartaginese che ingloba in un unico do-
circoscritti della storia antica, medievale e minio Nord-Africa e Sicilia occidentale.
moderna. Ciò risponde certamente a due Tra il IV ed il III secolo a.C. l’eparchia
61 Sintesi storico-archeologica e potenzialità della ricerca