Page 65 - MARE_DELLE_EGADI
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deraro, i Romani costruirono un sistema Levanzo e non Favignana l’isola menzio-
di fortificazioni che rendeva impossibile nata da Polibio come zona di ridosso per
il collegamento suddetto. Pertanto i Car- la flotta romana), che le reminiscenze del-
taginesi, nell’intento di non perdere il col- le scoperte delle ancore a Levanzo. I tre
legamento con il mare fortificarono il elementi riconsiderati alla luce di una pro-
fianco nord del monte San Giuliano, al- spettiva interpretativa unitaria acquistano
lestendo una fortezza presso il piano di una logica incontrovertibile che permette
San Matteo (dove la ricerca archeologica una ricostruzione della battaglia più pre-
di superficie ha messo in evidenza l’esi- cisa e, soprattutto, rispondente a quei po-
stenza di materiale ceramico punico data- chi, ma significativi, dati che la ricerca ar-
bile al III sec. a.C.) finalizzata alla prote- cheologica subacquea effettuata recente-
zione dell’approdo costiero sito in con- mente in occasione del presente studio ha
trada Crocifissello, nella baia di Bonagia. messo in evidenza.
Era attraverso questo approdo e la fortez- Alla luce di quanto su esposto abbiamo
za sovrastante di San Matteo che i Carta- privilegiato nelle nostre ricognizioni l’a-
ginesi assediati sulla vetta si rifornivano rea costiera orientale di Levanzo (Cala
di vettovagliamenti. Era questo l’approdo Minnola, Punta Altarella, Secca Scaletta)
verso cui la flotta di Annone stava facen- e lo spazio di mare antistante Capo Gros-
do rotta quella tragica mattina del 10 so (estremità settentrionale di Levanzo).
marzo del 241 a.C. I Romani, consci del- Qui, come si vede nelle annesse schede
l’impossibilità di definire positivamente (capitolo “Aree e siti individuati”), abbia-
per loro le sorti del conflitto attraverso mo trovato numerosi elementi, tra cui un
una logorante guerra di posizione che da gruppo di ancore inquadrabili cronologi-
decenni non aveva dato alcun frutto, pre- camente nell’epoca del conflitto nell’area
sero la determinante e vincente decisione di Capo Grosso, che ci inducono a rite-
di portare la guerra sul mare e in tal mo- nere valida l’ipotesi che questo fosse il
do decisero a loro favore la prima guerra luogo dell’ancoraggio della flotta romana
punica. di Lutazio Catulo prima del mortale ag-
Quanto definito analizzando attentamen- guato alla flotta cartaginese.
te la topografia archeologica del monte Le circostanze del rinvenimento, unita-
San Giuliano porta, pertanto, ad esclude- mente a quanto si racconta circa recuperi
re che fosse lo scalo di Drepanum la meta effettuati negli anni ’50, ’60 e ’70, indu-
di Annone poiché, ancorquando fosse sta- cono, infatti, con ottime probabilità di
to possibile l’approdo della flotta e lo sca- certezza, a classificare questo sito come
rico delle masserizie, sarebbe stato impos- uno dei probabili luoghi dell’ancoraggio
sibile raggiungere da Ovest la roccaforte della flotta romana prima dell’attacco alla
cartaginese assediata a Erice poiché la sa- flotta cartaginese il 10 marzo del 241
lita al monte era sbarrata dalle forti guar- a.C. La presenza di così tante ancore in
nigioni romane incastellate sul Pizzo Ar- questo sito non può assolutamente giu-
genteria e sulle Rocce del Calderaro. stificarsi con motivazioni di ordine pra-
L’aver compreso che la rotta seguita da tico legate ad approdo, ricovero da burra-
Annone era tra Marettimo e Bonagia sca, carico-scarico etc. Il luogo del rinve-
(quindi più settentrionale di quella ipo- nimento, infatti, è situato in uno spazio
tizzata precedentemente) porta a riconsi- di mare tra i più turbolenti dell’intero ar-
derare anche gli altri elementi preceden- cipelago delle Egadi. Si trova, infatti, nei
temente menzionati riguardanti sia la ri- pressi di una costa alta e inaccessibile; ma
lettura delle fonti (possibilità che fosse soprattutto si colloca in un tratto di mare
Sebastiano Tusa 66