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e oggi esposta a Marsala presso il Museo Cala Minnola a Capo Grosso) attraverso
di Baglio Anselmi, quasi certamente af- una serie di emergenze che, opportuna-
fondata proprio in quel fatidico giorno, mente valorizzate e spiegate, possono
fu trovata presso la costa dell’Isola Longa, mettere il visitatore a contatto con ciò di
qualche miglio a Sud dell’area dello scon- significativo che resta di un’evidenza col-
tro. E anche la cosiddetta “sister ship”, legabile in parte a quell’evento.
imbarcazione identificata e non recupe- Così come collegabili a quell’evidenza e a
rata nei pressi, doveva essere pertinente al quell’evento sono anche altri siti ove la
periodo della battaglia delle Egadi. Ciò presenza di reperti e situazioni attribuibi-
confermerebbe pertanto la grande disper- li cronologicamente al medesimo periodo
sione dei relitti della suddetta battaglia. permettono di effettuare dei collegamenti
Come è noto, infatti, i due summenzio- storico-topografici interessanti. Ad esem-
nati scafi furono trovati a pochi metri pio il sito di Cala Manione, presso la Pun-
dalla riva dell’Isola Longa, presso Punta ta Troia di Marettimo, ove insiste un cep-
Scario. Ciò dimostrerebbe che da Levan- po d’ancora in piombo, può essere colle-
zo (a Nord), ma forse ancora oltre, fino gabile ai siti della costa orientale di Levan-
al canale tra Favignana e la Sicilia (a zo poiché potrebbe trattarsi di una traccia
Sud) possono essere naufragati relitti del- del luogo di ancoraggio della flotta Car-
la battaglia. taginese di Annone prima di iniziare l’ul-
In sintesi, quindi, uno dei più interessan- timo viaggio verso la costa siciliana.
ti risultati delle indagini svolte nell’ambi- Ma i risultati delle ricognizioni e dei con-
to di questo studio di fattibilità è proprio seguenti studi e analisi effettuati nel corso
quello di aver compreso con una molte- di questo studio di fattibilità non si sono
plicità di dati multidisciplinari, mai pri- limitati a mettere in evidenza e chiarire le
ma utilizzati e analizzati, la dinamica del- dinamiche della battaglia delle Egadi. At-
le famosa battaglia delle Egadi che tanto traverso le ricerche siamo venuti in con-
potere evocativo ha non soltanto nel ri- tatto di altre tipologie di siti e, soprattut-
stretto campo dei cosiddetti addetti ai la- to, di reperti e relitti. Come accennava-
vori ma anche tra il pubblico più vasto. mo, una lunga serie di siti vede la presen-
Ed è proprio per questo che abbiamo vo- za di ceramiche (soprattutto anforacee) di
luto approfondire tale indagine, consape- epoca romana imperiale attribuibili ai di-
voli che l’attrattiva maggiore per il pub- versi secoli di vita dell’impero. Spesso il
blico dei potenziali fruitori del grande carico anforaceo identificato tradisce un’o-
parco archeologico subacqueo delle Ega- rigine nord-africana, confermando il ruo-
di è proprio il richiamo evocativo della lo di testa di ponte verso e dall’Africa del-
battaglia del 241 a.C. Tuttavia il risultato l’arcipelago delle Egadi.
conseguito ha una duplice valenza. Da un Interessanti, infine, sono le evidenze rela-
lato mette un punto fermo sulle cono- tive ai relitti medievali, tra cui spicca quel-
scenze sulla battaglia e identifica nella co- lo rinvenuto integro a qualche miglio al
sta orientale di Levanzo l’area di raccolta largo di Punta Galera a Favignana, proba-
delle navi romane che sferrarono il mor- bilmente proveniente anch’esso dal Nord-
tale attacco alla flotta cartaginese e nell’a- Africa, nonché a quelli post-medievali, tra
rea a Nord di Capo Grosso di Levanzo il cui di grande rilevanza e spettacolarità è
teatro dello scontro. Dall’altro siamo riu- quello di Cala Spalmatore/Punta Libeccio
sciti a formulare un sistema di itinerari di Marettimo. Quest’ultimo relitto offre
archeologici subacquei che interessa pro- la possibilità di evidenziare il ruolo che
prio questa costa orientale di Levanzo (da queste isole, e in particolare Marettimo,
Sebastiano Tusa 68