Page 72 - MARE_DELLE_EGADI
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via), la sacralità di un sacedorzio legato alle sì complessa – per il pattugliamento ne-
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onde del mare e dell’amore mercenario : mico e per le rade sabbiose – quale quella
e da quegli specola, che spaziavano sul Tir- determinata dalla penetrazione del canale
reno coprendo, ovviamente, anche la di- tra le due isole e quindi il cambiamento di
stanza tra la costa e Hierà, prima tappa per rotta in direzione nord verso Drepana e
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la navigazione da e verso l’Africa , è mol- poi Erice. I Romani di Lutazio Catulo,
to probabile che la guarnigione romana d’altra parte, avevano l’esigenza di un at-
abbia avvistato il nemico ed informato le tacco a sorpresa che, intuita la rotta nemi-
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truppe di stanza nelle acque di Drepana . ca, sarebbe stato vanificato dal ritardo
Lutazio Catulo intuisce la rotta delle navi che, inevitabilmente, la discesa verso
puniche che, da Hierà, evitando natural- Favignana e la penetrazione del canale in
mente la costa pattugliata tra Drepana e direzione Marettimo avrebbero compor-
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Lilibeo , avrebbero puntato su Erice, tato; senza contare poi che un forte vento
ampliando il raggio di navigazione verso da Sud-Ovest 40 difficilmente poteva es-
l’accesso nord-orientale dell’attuale Torre sere definito pròs antion “opposto” 41 ri-
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di Bonagia : occorreva tagliarne la rotta, spetto a navi romane disposte nel canale,
volgendo a favore dei Romani quel forte in direzione ad esso perpendicolare, non-
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libeccio che, pur propizio alle vele nemi- chè protetta dalle isolette gemelle.
che, non le avrebbe comunque alleggerite Le Aegades geminae (Sil., 6, 685) Levanzo
del pesante carico di vettovaglie in caso di e Favignana, che la preistoria vuole anco-
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un attacco a sorpresa. ra unite da un lembo di terra , e quegli
Le Egadi 33 entrano così, per la prima Specola lilybitana che lasciano filtrare il
volta, nella storia di Sicilia, isole gemelle, nome punico dell’Erice, non a caso nel-
sparse come ‘capre’ tra le onde del Ca- l’ultimo atto della Sicilia filocartaginese,
nale, frammenti di una sponda di volta in sono la chiave per una ipotesi alternativa
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volta sicula o africana , isole del vento e sui luoghi della battaglia: è la tradizione
degli infidi marosi che antiche etimologie confluita in Livio, questa volta, a gettare
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riportavano al tempestoso Egeo , richiu- luce su un dettaglio topografico polibiano
dendo il cerchio sui luoghi di una dea e letto sempre in maniera univoca.
su storie di naufragi. La postazione romana che Polibio colloca
L’identificazione dell’Aigoussa polibiana ad “Aigussa di fronte a Lilibeo” può gene-
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con l’attuale Favignana , come luogo di ricamente intendersi, come del resto è stata
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appostamento della flotta romana e del sempre intesa, localizzata a Favignana ,
disastro delle navi nemiche è oggi molto sebbene l’isola fronteggi la punta setten-
meno scontata di quanto la letteratura trionale del porto, l’attuale Torre San Teo-
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storica sulle guerre puniche abbia mai doro esattamente opposta a Capo Lilibeo .
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lasciato intendere; macchinose ricostru- Il testo liviano “Aegates insulas Erycem-
zioni di una duplice navigazione attra- que ante oculos proponite, quae terra ma-
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verso il canale Levanzo-Favignana e l’o- rique per quattuor et viginti annos passis
rientamento dello scontro tra Favignana e sitis” nell’uso di una toponomastica trop-
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lo ‘Stagnone’ , di cui parlerebbe ancora il po lontano dai fatti per essere significativo,
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noto relitto di Marsala , si scontrano con ma forse proprio per tale distanza cronolo-
l’esigenza di due rotte perfettamente rico- gica non casuale nelle associazioni, invita a
struibili: quella punica, Hierà-Erice, di- rileggere la versione più completa a noi
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retta verso il mare aperto per la necessità giunta sulla battaglia del 241 a.C. : se la
di un determinato approdo, difficilmente “Aigussa di fronte a Lilibeo” fosse da in-
avrebbe potuto scegliere una direzione co- tendersi la “Aigussa quella che è davanti al
73 Navi romane fra gli Specola Lilybitana e le Aegades Geminae?