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molte vicende militari sono la buona costruzione a loro volta occupanti la città precedentemente
delle navi, l’agilità, la perizia dei marinai: il tutto ri- svuotata e comunque con libero accesso al mare,
sulta capovolto rispetto agli eventi di Drepana); LA da cui si apprestavano appunto a ricevere gli aiuti
BUA, op. cit., 166 sgg. (con osservazioni circa la di Annone. Cfr. anche S. VIVONA, Amilcare Barca
possibilità di risalire, attraverso uno schematico pa- e l’assedio di Erice. Studio storico, topografico e mi-
rallelismo, alla identità di fonte); ed ancora L. CAS- litare, Città di Castello 1970.
SON, Navi e marinai nell’antichità, trad. it. a cura di 13 Sull’importanza di tutta la zona nell’ambito del-
Clelia Boero Piga, Milano 1976, 165. la viabilità dell’isola, prima e dopo la nascita della
10 Sulla questione cfr. le considerazioni, specifiche città di Lilibeo, cfr. ad esempio: RIZZO, Ruolo me-
e generali, svolte da chi scrive nel lavoro Timo- diterraneo… cit., 149; S.N. CONSOLO LANGHER,
leonte, il Crimiso ed Entella: storia di un’idea tra Erice ed il koinon degli Elimi, in Terze Giornate In-
«innamoramento» e «sintesi», SicArch., XXXIII, 98, ternazionali… cit., 287-310, 290; GULLETTA, Ti-
2000, 181-200 (dove le antitesi fra la battaglia del moleonte… cit., passim (con bibliografia generale
Crimiso e la battaglia agatoclea all’Himera meri- e specifica per l’età greca e romana); EAD., De-
dionale risultano, in realtà, appartenenti ad un strutturazione di un racconto… cit., passim (con ag-
certo modo di immaginare, ricostruire e scrivere giornamento bibliografico, rispetto al contributo
gli eventi militari che hanno segnato determinate precedente; e, da ultimo, EAD., Enella e le «vie
cesure storiche); l’argomento è ulteriormente ap- della città». Orizzonti topografici, in AA.VV., Da
profondito nella relazione Destrutturazione di un un’antica città di Sicilia: i decreti di Entella e Na-
racconto e cartografia di una battaglia, da me pro- kone, Catalogo della Mostra, Pisa 2001, 122-130;
posta in occasione delle Quarte Giornate Interna- in particolare su Lilibeo romana, capolinea di due
zionali di Studi sull’Area Elima, Erice 1-4 dicem- importantissimi tronchi stradali, la Via Pompeia e
bre 2000, Pisa 2003, 753-825. Per la presenza del la Via Valeria, da cui il pesce delle Egadi veniva
daimon, relativamente agli episodi trattati in que- smerciato nelle diverse località dell’isola, cfr. G.
sta sede, cfr. LA BUA, op. cit., 158 sgg. PURPURA, Pesca e stabilimenti antichi per la lavora-
11 In sintesi, dalla versione polibiana: primi inter- zione del pesce in Sicilia. I. S. Vito (Trapani), Cala
venti di Roma in Sicilia (I, 6-12), alleanza con Ie- Minnola (Levanzo), SicArch, XV, 48, 1982, 45-60;
rone (I, 16) ed assedio di Agrigento (I, 17-19). ID., Pesca e stabilimenti antichi per la lavorazione
Primo allestimento della flotta romana e prime bat- del pesce in Sicilia. II. Isola delle Femmine (Paler-
taglie navali con i corvi di Caio Duilio (I, 20-21) a mo), Punta Molinazzo (Punta Raisi), Tonnara del
Myle (I, 22-23) ed Eknomos (I, 26-28). Attilio Re- Cofano (Trapani), S. Nicola (Favignana), SicArch.,
golo in Africa (I, 29-35), dispersione della flotta ro- XVIII, 57-58, 1985, 59-86.
mana per due naufragi sulle coste siciliane, opera- 14 POL., I, 59-60. Sulle tecniche navali romane,
zioni sulla terraferma e vittoria romana a Panormo per il rapporto di imitatio nei confronti della ma-
(I, 36-40). Assedio di Lilibeo, sconfitta romana e rineria cartaginese (POL., I, 20, 15) ed il progres-
naufragio a Drepana (I, 41-54). Operazioni sul sivo superamento della stessa, cfr. HOLM, op. cit.,
Monte Erice (I, 55-56) e nuovo allestimento della 29, 48-49; PAIS, op. cit., 139 (dove però si segnala
flotta romana di Lutazio Catulo (I, 57-59). che mentre le vittorie navali di Myle, Eknomos e
12 POL., I, 55 sgg. HOLM, op. cit., 53 e nota 92 le Egadi sono un’ottima testimonianza della capa-
corregge una sua precedente identificazione del cità di apprendimento delle strategie di costruzio-
promontorio Aigithallus – occupato dai Cartagi- ne, al contrario, naufragi come quello di Cama-
nesi di Cartalone – con il Capo San Teodoro (tra rina e di Palinuro testimonierebbero la «giovane
Lilibeo e Drepana), proponendo di cercarlo in- età» di questa marineria e l’inesperienza dei noc-
vece in una sporgenza dell’Erice. Così anche DE chieri). Cfr. inotre W.W. TARN, The Fleets of the
SANCTIS, Storia dei Romani… cit., 176-177, nota First Punic War, JHS, XXVII, 1907, 48-60; J.H.
73. È forse utile segnalare che la redazione della THIEL, Studies on the History of Roman Sea-Power
voce Aigithallus, assente dall’attuale volume III in Republican-Times, Amsterdam 1946; ID., A
(siti) della Bibliografia Topografica della colonizza- History of Roman Sea-Power before the Second Pu-
zione greca in Italia e nelle Isole tirreniche è già pre- nic War, Amsterdam 1954; M. SORDI, I corvi di
vista nel primo volume di aggiornamento dell’in- Duilio e la giustificazione cartaginese della batta-
tera collana. Il blocco dei due eserciti comunque glia di Milazzo, RFIC, XLVIII, 1967, 260 sgg.
non era totale: i Romani che occupavano il tem- (con bibliografia precedente); CASSON, op. cit., in
pio erano sicuramente in contatto, tramite gli sco- part. 156-172; e DI STEFANO, op. cit., nota 50. Ed
scesi sentieri del monte, con le truppe dei conna- inoltre, per uno sguardo più generale all’ideologia
zionale che assediavano i Cartaginesi di Amilcare delle battaglie navali, cfr. P. JANNI, Navi e retorica.
Maria Ida Gulletta 76