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1) Giambalvo Giacomo – Grida sediziose. Chiedeva l’intervento di personalità

   politiche di sinistra e del Procuratore Generale affinchè fosse segnalato al
   Governo la sollecita applicazione dell’amnistia.
2) Grasso Cono – Si adoperava ad accatastare brande e pagliericci innanzi ai

   cancelli di accesso.
3) Monticciolo Antonio – Grida sedizione. Chiedeva del Procuratore Generale per

   ,l’applicazione dell’amnistia.
4) Minaudo Matteo – Grida sediziose contro il Commissario di P.S.
5) Minaudo Antonio – Grida sediziose contro il Commissario di P.S.
6) Adamo Angelo - Accatastava brande innanzi ai cancelli d’ingresso.
7) Buonafede Giovanni – Istigava i compagni a continuare l’agitazione.
8) Badalucco Stefano – Ingiurie e grida dirette ai compagni che poco prima

   s’erano ritirati durante la mia opera di persuasione nelle camere.

9) Croce Gaetano - Grida contro il Commissario di P.S. interessandosi a fare

   uscire i compagni rimasti nelle camere, e per questo motivo mi chiese le chiavi

   dove erano rinchiusi i restanti compagni; ma io non aderii alla sua richiesta.

10) Fiorello Giuseppe - Montato di guardia sopra le brande, sorvegliava

   attraverso le sbarre del cancello ciò che il personale di custodia faceva.
11) Faso Francesco – Frida sediziose, sbattendo il bacile contro le sbarre dei

   cancelli, ed accatastava brande innanzi i cancelli di acceso al cortile.
12) Orlando Domenico – Grida sediziose.
13) Scandaliato Francesco – Istigava i compagni a continuare la protesta.
14) Solina Pietro – Mafiosamente ha pronunziato: OGGI COMANDIAMO

   NOI!!! Gridando.
15) Savi Michele – Grida sediziose, chiedendo il Procuratore Generale.
16) Barraco Giuseppe – Ha aperto il cancello d’ingresso della 2^ Sezione.
17) Barrese Francesco – Ha indirizzato ai magistrati con grida sediziose:

   PROMETTETE SEMPRE E NULLA FATE!

18) Simone Salvatore - Istigatore della sommossa.
19) Stabile Giovanni – Grida sediziose, frasi ingiuriose dirette agli esponenti

   del Governo poiché non si decideva l’applicazione dell’amnistia.

       Il Direttore Salvatore Damiani, nella sua relazione concludeva assicurando
   il Ministero di Grazia e Giustizia che “nessuna violenza era stata usata contro

   il personale, né vi era stato alcun danneggiamento; ma poiché il fatto rivestiva

   carattere di particolare gravità (per cui avrebbe riunito a giorni il Consiglio di

   Disciplina per decidere i provvedimenti da adottare contro i 19 detenuti

   elencati dal Maresciallo) aveva motivo di ritenere che nei riguardi dei

   maggiori responsabili a vrebbe inflitto gravi sanzioni disciplinari. Al riguardo
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