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te ad un periodo compreso tra pri-      Fig. 11. Stagionalità di raccolta di Osilinus turbinatus stabilita attraverso l’analisi
mavera e inverno, mentre a Grotta       della composizione isotopica dell’ossigeno: A) Grotta d’Oriente. Stagionalità di
delle Uccerie (orizzonte 4A) essa è     raccolta degli esemplari epigravettiani (livello 7C); B) Grotta delle Uccerie. Sta-
attestata durante tutto l’anno (CO-     gionalità di raccolta degli esemplari epigravettiani (livello 4B)
LONESE 2006 cds-b) (Fig. 11). In
sintesi, i dati preliminari sulla sta-
gionalità suggeriscono uno sfrutta-
mento di risorse economiche a sia a
carattere stagionale sia annuale, con
implicazioni sulle diverse strategie
insediative e sulla gestione delle ri-
sorse disponibili nel territorio.

I molluschi continentali
(A.C. Colonese)

   Un contributo non indifferente alla ricostruzione dei climi e degli ambienti del passato viene forni-
to dall’analisi interdisciplinare dei molluschi continentali (terrestri e acquidulcicoli). La potenzialità
dei molluschi continentali come indicatori paleoecologici e paleoambientali deriva dalla possibilità
di attribuire le specie a biotopi relativamente definiti caratterizzati da condizioni climatiche, edafiche
e floristiche necessarie al popolamento di differenti taxa. Singoli biotopi possono accogliere specie
diverse che condividono le stesse necessità fisiologiche ed etologiche dando luogo ad associazioni
malacologiche (GIUSTI e CASTAGNOLO, 1982; GIUSTI et alii 1985).

   I molluschi terrestri dei livelli epigravettiani di Grotta d’Oriente e Grotta delle Uccerie appar-
tengono a specie tutt’ora presenti nell’isola e la loro introduzione nella grotta è da considerare na-
turale. In entrambi le grotte le associazioni sono politipiche e documentano la presenza di ambienti
aperti e assolati caratterizzati da una modesta copertura boschiva (COLONESE 2006 cds-a) (Fig.
12). Questo dato trova conferma nei risultati isotopici dei gusci di Eobania vermicolata dal livello
epigravettiano 7E di Grotta d’Oriente (Tab. 1). La composizione isotopica dell’ossigeno dei gusci
di questo gasteropode terrestre (espressa in δ18Oc‰) è significativamente più positiva rispetto ai
valori misurati sugli esemplari viventi nei dintorni della grotta e notevolmente più positiva rispetto
ai valori degli individui mesolitici (Fig. 13) 19. Gli alti valori del δ18Oc nei gusci di Eobania vermico-
lata indicherebbero un ambiente significativamente più arido durante l’occupazione epigravettiana
che potrebbe essere imputato ad un minor regime di precipitazione (COLONESE cds-a). Tali risultati
sono in accordo con altri record provenienti dalla penisola e da altre regioni del Mediterraneo nel
rilevare una maggior aridità climatica durante il Tardoglaciale nel bacino mediterraneo (BAR-MAT-
THEWS et alii 1999; FRUMKIN et alii 1999; ZANCHETTA et alii 1999; ZANCHETTA et alii 2000; KOLO-
DNY et alii 2005; BARONI et alii 2006).

19 La composizione isotopica dell’ossigeno nei molluschi terrestri dipende essenzialmente dalla composizione isotopica
dell’ossigeno nelle acque meteoriche (δ18Op). In tal modo alti valori del δ18Oc indicano alti valori del δ18Op, mentre bassi
valori δ18Op risultano in basi valori del δ18Oc (ZANCHETTA et alii 2005). Nelle regioni mediterranee la composizione isoto-
pica dell’ossigeno nelle piogge risulta essere controllata principalmente dalle variazioni stagionali di temperatura, quantità
di precipitazione e altitudine (LONGINELLI e SELMO 2003). Alti valori del δ18Op si rilevano in acque meteoriche soggette a
forte evaporazione, in occasione di alte temperature e in località a bassa quota. Poiché il rapporto δ18Op/°C nel Mediterra-
neo è relativamente basso (0,2 - 0,3‰/°C) e si contrappone a quello del δ18OCaCO3/°C (-0,2‰/°C) (KIM e O’NEIL 1997;
ZANCHETTA et alii 2005), alti valori del δ18Oc sono più verosimilmente un’espressione dell’aridità del clima (ZANCHETTA et
alii 2006).

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