Page 41 - Noemi_Meloni_PHDtesi
P. 41

Questa nuova idea di paesaggio è il frutto di una rivoluzione culturale dove un ruolo di rilievo è                                                              CAPITOLO 2
affidato: alla divulgazione delle buone pratiche, capaci di mostrare anche al sapere comune
come il paesaggio di cava può diventare una opportunità per il territorio; al progetto; ai concorsi
di progettazione; alle idee costruite e condivise con gli attori e la popolazione locale. Non più
non luoghi ma paesaggi produttivi estrattivi da progettare, da reinterpretare. Il progetto acquista
il ruolo principale di ridare una nuova vita al sito, creando un nuovo assetto condiviso dalle
popolazioni locali, superando la connotazione negativa che contraddistingue i territori interessati
dall’attività di cava.
Dalla teoria di Lucani possiamo affermare che tale percezione nei confronti dei paesaggi
produttivi estrattivi è andata strutturandosi al crescere del numero e dell’estensione delle cave e
al maturare di una nuova attenzione nei confronti del territorio scaturita in relazione ai risultati
delle trasformazioni complessive incoerenti con i caratteri identitari del luogo.

2.3 I paesaggi della trasformazione

Nella concezione promossa dalla “Convenzione europea del paesaggio” e ripresa dal “Codice
Urbani” il paesaggio è inteso in senso dinamico, in continua evoluzione; tale visione è
certamente evidente nei paesaggi estrattivi, la fase produttiva è la fase della transizione, della
temporaneità, il preambolo di nuovi paesaggi e nuove identità.
Cajati (2008) individua tre assetti riferiti ai tre momenti di vita della cava: prima, durante e dopo
la coltivazione: assetto antropico-naturale, è quello che precede la coltivazione, viene percepito
come naturale anche se spesso è stato già oggetto dell’intervento, seppur minimo, dell’uomo;
assetto antropico-estrattivo, è quello durante la coltivazione fino al momento della sua
dismissione, è determinato esclusivamente da necessità di tipo tecnologico-economiche;
assetto iper antropico-architettonico, è quello del passaggio del ridisegno/riuso, che pone
attenzione agli aspetti culturali ed estetici, nonché funzionali e di tutela ambientale.
Le situazioni diversificate dei paesaggi estrattivi recenti possono essere sintetizzate nelle
seguenti principali casistiche: siti di cava inattivi e abbandonati dove l’attività estrattiva è
cessata prima dell’introduzione all’interno del quadro normativo di specifici strumenti atti a
garantirne il recupero dopo la dismissione, per tali siti non risulta possibile individuare un
soggetto obbligato al recupero; siti estrattivi attivi all’atto dell’introduzione nel quadro normativo
di specifiche disposizioni per il recupero al cessare dell’attività di cava; siti estrattivi la cui
coltivazione è iniziata o inizierà all’interno del quadro normativo vigente, secondo un piano di
coltivazione e un piano di sistemazione finale dell’area approvati dagli organi competenti.
Per quanto riguarda le cave attive al momento di entrata in vigore dei dispositivi legislativi, in
generale, si prevede che le attività si adeguino alle nuove disposizioni tramite la redazione di
appositi piani di coltivazione e di recupero; tuttavia non sono rari i casi in cui tali attività sono
cessate senza l’adeguamento alle disposizioni legislative andando a implementare il numero
delle cave dismesse e abbandonate. In riferimento alla schematizzazione riportata non

                                                                                                                                                            41
   36   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46