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trasporto e di conservazione il cui processo di studio ha visto
tendenzialmente arretrare alcune cronologie d’epoca normanna a quella
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islamica ha suggerito una elevata produzione agricola del territorio
(Figg.91-92). In particolare, i prodotti trasformati troverebbero sfogo
commerciale nei porti del Tirreno (Trapani, Emporio Segestano ecc…) dove
le anfore di produzione siciliana sono attestate a partire dalla fine del X e
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durante l’XI secolo . Le merci commerciate sono soprattutto prodotti di
qualità come miele, pesce salato, zucchero e frutta secca. Sulla base di questi
ritrovamenti ceramici nonché su alcune testimonianze dei geografi arabi,
risulterebbe attendibile che alla produzione agricola di cereali, olio e vino,
vennero affiancate attorno al X secolo una serie di coltivazioni che oltre a
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quelli sopraelencati, comprenderebbero limoni, aranci e cotone . Si ritiene
generalmente che lo sfruttamento agricolo crebbe durante il dominio
musulmano rispetto all’antichità grazie anche ai sistemi di irrigazione che
erano costituiti da una fitta rete di canali ancora oggi visibili ed in parte
sfruttati nelle campagne del trapanese e del palermitano 478 . Le colture delle
Spagna; Sulla questione vd., MOLINARI 1993, p.363; ARDIZZONE 2004b, pp.191-204; D’ANGELO 1995,
pp.461-466.
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La ceramica è costituita da una notevole varietà morfologica (fra X e XIII secolo). Rinvenuta
presso alcuni casali in provincia di Trapani è stata classificata da Franco D’Angelo e più recentemente da
Fabiola Ardizzone; rimangono ancora non del tutto chiari le fasi ascrivibili alla dominazione musulmana
anche se nel corso degli ultimi anni, si stanno retrodatando alcune ceramiche ritenute in passato di epoca
arabo-normmanna; sulle varie problematiche relative all’archeologia e alla classificazione dei reperti si
rimanda ad ARDIZZONE 2004a, pp.275-386; ARDIZZONE 2004b, pp.191-204; D’ANGELO 1995, pp.461-466;
D’ANGELO 2004, pp. 129-143; MOLINARI 1992, pp.501-522; MOLINARI 1994, pp.99-119; in ultimo vd.,
ROTOLO 2011, pp. 545-560.
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MOLINARI 1993, p.363.
c
477 Le piantagioni di cotone trovano un riscontro anche nella penisola iberica; ′Ibn ′al Awwâm in
Blib. ar. sic., II, p.305: “ I Siciliani lo sogliono piantare (il cotone) nel terreno cattivo. Ciò anco si pratica,
e con profitto, nelle costiere della Spagna ecc...”.
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′Ibn Ḥawqal in Blib. ar. sic., I, p.23: “ L’irrigazione dei giardini si fa più comunemente per
mezzo di canali, che molti giardini v’ha, oltre i campi non irrigui, sì come in Siria e in altri paesi ”; Nel
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