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terre  innaffiate  tramite  l’impiego  di  macchine  idrauliche  richiedevano

               ovviamente una maggiore spesa, per cui, gli arabi attuarono un sistema di

               tassazione che permettesse di rendere più remunerativi i prodotti di queste

               terre.  In  particolare,  le  terre  in  cui  venivano  impiegati  i  sistemi  idraulici

               pagavano il cinque per cento sui prodotti ottenuti a differenza delle terre che

               sfruttavano l’acqua dei  canali  statali che pagavano il  venti  per  cento sulla

               produzione.  Le  terre  bonificate  dai  proprietari  tramite  il  sistema  di

               irrigazione pagavano un prezzo inferiore e avevano un maggior reddito per

               cui  divennero  più  remunerative;  il  sistema  fiscale  portò  quindi  ad  uno

               sviluppo dell’irrigazione e ad un potenziamento dell’agricoltura se si calcola

               che il quindici per cento di differenza costituiva la tassa che si doveva pagare

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               per il godimento dell’acqua pubblica .
                      Strettamente legata alle questioni sulla nascita e/o sulla valorizzazione

               dell’insediamento  sparso  durante  il  periodo  musulmano  è  il  regime  di

               proprietà della terra. Le antiche massae romano-bizantine menzionate dalle

               lettere gregoriane nel corso della dominazione musulmana dovettero subire

               una rilevante frammentazione in più parti. In particolare, presso i musulmani

               il  possesso  dei  grandi  latifondi  a  differenza  dell’antichità  era  limitato  dal

               diritto ereditario che permetteva legati fino ad un terzo dell’asse ereditario e

               concedeva di entrare nell’eredità oltre ai figli, in parti eguali, e alle figlie, per

               metà rispetto ai maschi, anche agli ascendenti pur in presenza di discendenti

               e, in mancanza di questi ultimi, i collaterali entravano a pieno titolo nella


               successione; per cui, appare piuttosto veritiero che il sistema latifondistico
               antico  nel  giro  di  due    o  tre  generazioni  venne  frazionato  a  favore  delle


               piccole  proprietà.  Un  interrogativo  rilevante  è  quindi  capire  come  si
               adattarono alla nuova agricoltura gli insediamenti posti nelle stesse località


               sottosuolo della stessa città di Palermo e della Conca d’Oro è stat rivelata una rete di condotti sotterranei di
               drenaggio delle acque; vd., MAURICI 1999, pp.73-74.
                      479  Sulla questione si rimanda ad AMARI 1858, II, pp. 14-20 e pp. 352-353.


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