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nordoccidentali. Il nuovo fossato medievale secondo le ultime indagini
svolte, interessava anche il tracciato sudoccidentale delle medesime mura
(lungo l’odierna Via Sibilla) per potersi infine riagganciare al sistema del
fossato punico che in età antica delimitava l’antica città di Lilibeo od oriente.
Il piccolo fossato medievale di Viale Isonzo e di Via Sibilla, oggi quasi del
tutto scomparso, era ancora visibile agli inizi del XIX secolo, come
testimonia una raffigurazione del 1823 a cura di B. Schauroth che rivela le
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sostanziali differenze dei fossati attorno alla città (Fig.130).
Le fortificazioni settentrionali del centro della città che aveva la forma
di un quadrato regolare, non presentavano agli angoli ancora i due grossi
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bastioni che verrano edificati soltanto in seguito : più probabile invece che
nella parte centrale della muraglia si estendevano due contrafforti; l’angolo
Nord-Est era occupato dalla probabile fortificazione ruggeriana localizzata
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attualmente nell’area dell’odierno carcere . L’uso attuale dell’impianto
nonché le modifiche nel corso del tempo rendono impossibile una
descrizione dell’edificio medievale. Dall’iconografia storica si desume
comunque un impianto planimetrico quadrangolare con torri angolari che
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hanno permesso un accostamento ai modelli svevi (Fig.131). Già in età
federicina il castello aveva comunque probabilmente finito di assolvere le
sue funzioni militari in quanto in una disposizione di Federico II risalente al
1239 l’imperatore ordina al giustiziere della Sicilia ultra di affidare il
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castello a un cittadino federale per evitare la sua rovina . La costruzione del
castello normanno-svevo, posto nel breve spazio compreso tra l’angolo retto
del fossato e il ponte di roccia confermerebbe inoltre secondo alcuni studiosi
621 DUFOUR 1992, p. 450.
622 CARUSO 2003, pp.205-206.
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MAURICI 1992, p. 315.
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DUFOUR 1992, p. 444.
625 STHAMER 1914, p.68.
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