Page 193 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 193
626
il ruolo eminentemente militare della cosiddetta “acropoli” della città . Tra
la fine del XVII e gli inizi del XVIII sec., il percorso delle mura medievali
era ancora in parte visibile. Una fonte locale descrive l’esistenza di un
fossato che correva verso Ovest, la presenza dei muraglioni orientali e
meridionali 627 . Alcuni resti delle mura ruggeriane sono stati infine rinvenuti
628
presso l’area di Vico Infermeria e datati al 1175 . Lo scavo ha permesso
inoltre di attestare l’esistenza di alcuni edifici coevi addossati alle mura
stesse. I quattro lati delle mura erano ornate da porte di accesso. La Porta di
Mare rivolta verso Sud; Porta Nuova ad Ovest, Porta Piccola a Nord ed
629
infine Porta Mazara ad Est . Da Porta Mazara a Porta Nuova si apre una
via ampia e retta chiamata Cassaro (odierna via XV Maggio) che divideva
l’abitato in due parti. Le altre vie scorrono rette ed hanno dimensioni simili
mentre la strada che si imbocca entrando nel centro fortificato da Sud
immetteva nella piazza principale occupata dalla Chiesa Madre dedicata al
630
tempo di Guglielmo II a San Thomas Becket . Presso le mura medievali di
Sud-Est di fronte la fortezza normanna è sita la chiesa di San Matteo ritenuta
631
di antichissime origini . In quest’area, l’ubicazione della chiesa, che
rappresentava il potere religioso, si contrapponeva come di consuetudine alla
fortezza, simbolo del potere temporale. Per la posizione topografica, nonché
per la sua antica origine, la chiesa di San Matteo potrebbe essere sorta nel
medesimo sito di una antica chiesa paleocristiana e bizantina. Questa
suggestiva ipotesi avallata dal Caruso che addirittura colloca in questo luogo
l’antica cattedrale di Lilibeo sarebbe sostenuta dalla vicinanza delle
626
CARUSO 2003, p.191.
627
La descrizione si ritrova in un manoscritto conservato nel convento dei Padri Agostiniani Scalzi
di Marsala; vd., GENNA 1750, II, p.17.
628 Sugli scavi effettuati si rimanda a KENNETH 1989, pp. 613-636.
629
AMICO 1855-56, II, p. 46.
630
PIRRI 1733, II, p.883; AMICO 1855-56, II, p. 46.
631 AMICO 1855-56, II, p. 47; CARUSO 2003b, pp. 191.
193