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oltre a menzionare l’abitato come ḥiṣn (ovvero un borgo fortificato munito
da mura) specifica che nel porto (dipendente dell’abitato di Calathamet posto
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nell’entroterra) si praticava la pesca del tonno . Dalle attestazioni di età
normanna a cui abbiamo aggiunto i recenti rilievi urbani effettuati dal
C.N.R., possiamo effettuare una prima descrizione del sito ritenendo che fin
dalle sue origini lo schema delle fortificazioni abbia integrato l’abitato
rispettando la naturale conformazione del luogo circondato da tre parti dal
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mare . L’abitato fortificato (ḥiṣn) durante l’età di Ruggero II, occupava un
pianoro sommitale stretto ed angusto posto ad una quota di circa 14 metri dal
mare (Fig. 141). Il sito fortificato durante la fase del XI-XII secolo era sito a
Nord presso l’estrema punta sul mare ed era accessibile tramite un ponte
ligneo che permetteva di oltrepassare un grosso fossato intagliato nella
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montagna . Sulla base dei rilievi topografici effettuati in loco, si ritiene che
il castrum durante l’età normanno-sveva era caratterizzato da un nucleo
principale più antico (probabile origine fra VIII-X secolo) a cui si aggiunsero
fra l’XI e il XII secolo le due torri quadrate Nord ed il rafforzamento murario
nella parte Est; quest’ultima struttura terminava a Nord con una piccola torre
semicircolare costituita al suo interno da un ambiente sotterraneo
originariamente destinato a granaio e da un pozzo di carico. Al primo livello
(Fig.142a), intorno al mastio di probabile origine bizantina e consolidato in
essa, tale caratteristica sembra sia stata in età musulmana il motivo principale per l’attribuizione del nuovo
toponimo. Il toponimo latino di Castrum ad mare comparirà nella lista dei castelli della Sicilia ultra flumen
Salsum nel 1273; vd., Idrisi, in Blib. ar. sic., I, p.91; STHAMER 1914, p. 21.
668 Idrisi, in Blib. ar. sic., I, pp.80-81: “‘Al Ḥammah…ha un porto, sul quale è stata fabbricata una
fortezza ‘Al Madâriǵ nel qual porto è un andare e venire di navi, e vi si tendono le reti da pescare il
tonno”.
669 Per i risultati dei rilievi topografici effettuati dal C.N.R., nel centro storico di Castellammare del
Golfo, vd., CESSARI-GIGLIARELLI 2006.
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Idrisi, in Blib. ar. sic., I, pp.91-92 : “ Nessun altro castello è più forte di sito, né meglio munito
per costruzione, che ( questo qui ), cui tinge intorno intorno un fosso intagliato nella motagna: si entra per
un ponte di legno, che si leva e si rimette come si vuole. Ha orti e vigne e frutta e un porto, (ma) angusto ”.
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