Page 202 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 202

oltre a menzionare l’abitato come ḥiṣn (ovvero un borgo fortificato munito

               da mura) specifica che nel porto (dipendente dell’abitato di Calathamet posto

                                                                      668
               nell’entroterra)  si  praticava  la  pesca  del  tonno .  Dalle  attestazioni  di  età
               normanna  a  cui  abbiamo  aggiunto  i  recenti  rilievi  urbani  effettuati  dal

               C.N.R., possiamo effettuare una prima descrizione del sito ritenendo che fin

               dalle  sue  origini  lo  schema  delle  fortificazioni  abbia  integrato  l’abitato

               rispettando la naturale conformazione del luogo circondato da tre parti dal

                     669
               mare . L’abitato fortificato (ḥiṣn) durante l’età di Ruggero II, occupava un
               pianoro sommitale stretto ed angusto posto ad una quota di circa 14 metri dal

               mare (Fig. 141). Il sito fortificato durante la fase del XI-XII secolo era sito a

               Nord  presso  l’estrema  punta  sul  mare  ed  era  accessibile  tramite  un  ponte

               ligneo  che  permetteva  di  oltrepassare  un  grosso  fossato  intagliato  nella

                          670
               montagna . Sulla base dei rilievi topografici effettuati in loco, si ritiene che
               il  castrum  durante  l’età  normanno-sveva  era  caratterizzato  da  un  nucleo

               principale più antico (probabile origine fra VIII-X secolo) a cui si aggiunsero

               fra l’XI e il XII secolo le due torri quadrate Nord ed il rafforzamento murario

               nella parte Est; quest’ultima struttura terminava a Nord con una piccola torre

               semicircolare  costituita  al  suo  interno  da  un  ambiente  sotterraneo

               originariamente destinato a granaio e da un pozzo di carico. Al primo livello

               (Fig.142a), intorno al mastio di probabile origine bizantina e consolidato in



               essa, tale caratteristica sembra sia stata in età musulmana il motivo principale per l’attribuizione del nuovo
               toponimo. Il toponimo latino di Castrum ad mare comparirà nella lista dei castelli della Sicilia ultra flumen
               Salsum  nel 1273; vd., Idrisi, in Blib. ar. sic., I, p.91; STHAMER  1914, p. 21.
                      668  Idrisi, in Blib. ar. sic., I, pp.80-81: “‘Al Ḥammah…ha un porto, sul quale è stata fabbricata una

               fortezza  ‘Al  Madâriǵ  nel qual  porto  è un andare  e  venire  di  navi,  e  vi  si  tendono  le  reti  da  pescare  il
               tonno”.
                      669  Per i risultati dei rilievi topografici effettuati dal C.N.R., nel centro storico di Castellammare del
               Golfo, vd., CESSARI-GIGLIARELLI 2006.
                      670
                         Idrisi, in Blib. ar. sic., I, pp.91-92 : “ Nessun altro castello è più forte di sito, né meglio munito
               per costruzione, che ( questo qui ), cui tinge intorno intorno un fosso intagliato nella motagna: si entra  per

               un ponte di legno, che si leva e si rimette come si vuole. Ha orti e vigne e frutta e un porto, (ma) angusto ”.

                                                                                                   202
   197   198   199   200   201   202   203   204   205   206   207