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sulla strada verso Trapani: l’abitato, sorto nelle immadiate vicinanze di
un’antica statio romana, in età medievale costituì un punto di sosta per i
viaggiatori che si muovevano lungo le antiche strade realizzate in età
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antica . Attualmente, il sito archeologico del «paese dei bagni» occupa la
parte alta di uno sperone roccioso, di forma triangolare (lungo circa 400 m. e
largo circa 200 m.), che si erge su un meandro del fiume Gaggera (qui
denominato fiume Caldo per la presenza di sorgenti termali), che sul lato
settentrionale si affaccia a picco sul corso del fiume. Il territorio circostante è
caratterizzato ad Ovest e a Sud dalla presenza di colline di altezza variabile
grosso modo tra i duecento ed i quattrocento metri, più dolci invece sono i
rilievi a Est dove, tra Calathamet ed Alcamo, scorre un altro importante
corso d’acqua, il fiume Freddo; a Nord, infine, si erge il monte Inici che
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raggiunge i mille metri .
Le indagini archeologiche organizzate dall’École Française de Rome e
dal Centre Interuniversitaire d’Histoire et d’Archéologie Médiévales di
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Lione e dirette da J.M. Pesez e J. M. Poisson , hanno confermato la
presenza di un abitato (molto danneggiato dall’impianto di un oliveto e dal
dilavamento) databile a partire almeno dall’XI secolo ed abbandonato
probabilmente nel corso del XII, con abitazioni con tetti di coppi e dotate
forse di un cortile (secondo la tipologia diffusa nel mondo islamico) situate
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nella parte settentrionale e centrale dello sperone roccioso .
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′Ibn Ǵiubayr, in Blib. ar. sic., I, p.164: “Dopo un breve tratto di via, passsammo presso il
castello detto Ḥiṣn ‘al Ḥammah ( il castello dell’acqua termale ), grosso paese con molti bagni. Iddio ha
fatto qui scaturire delle polle dal suolo e le ha fatte correre con tali elementi che il corpo umano la soffre a
mala pena; sì forte n’è il calore”.
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Le ricerche storiche di Henri e Geneviève Bresc hanno permesso di identificare il castrum
Calathamet a circa sette chilometri a Nord-Est di Segesta, presso contrada Ponte Bagni nel territorio di
Calatafimi; vd., BRESC-BRESC 1977; L’abitato venne fortificato già nel X secolo in concomitanza con l’
c
ordine emanato dal califfo fatimida 'Al Mu izz; vd., Άn Nuwayrȋ, in Blib. ar. sic., II, p.134.
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MOLINARI 1997, p.39.
688 PESEZ 1983, pp.15-32.
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