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sulla  strada  verso  Trapani:  l’abitato,  sorto  nelle  immadiate  vicinanze  di

               un’antica  statio  romana,  in  età  medievale  costituì  un  punto  di  sosta  per  i

               viaggiatori  che  si  muovevano  lungo  le  antiche  strade  realizzate  in  età

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               antica . Attualmente, il sito archeologico del «paese dei bagni» occupa la
               parte alta di uno sperone roccioso, di forma triangolare (lungo circa 400 m. e

               largo  circa  200  m.),  che  si  erge  su  un  meandro  del  fiume  Gaggera  (qui

               denominato  fiume  Caldo  per  la  presenza  di  sorgenti  termali),  che  sul  lato

               settentrionale si affaccia a picco sul corso del fiume. Il territorio circostante è

               caratterizzato ad Ovest e a Sud dalla presenza di colline di altezza variabile

               grosso modo tra i duecento ed i quattrocento metri, più dolci invece sono i

               rilievi  a  Est  dove,  tra  Calathamet  ed  Alcamo,  scorre  un  altro  importante

               corso  d’acqua,  il  fiume  Freddo;  a  Nord, infine,  si  erge  il  monte  Inici  che

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               raggiunge i mille metri .
                     Le indagini archeologiche organizzate dall’École Française de Rome e

               dal  Centre  Interuniversitaire  d’Histoire  et  d’Archéologie  Médiévales  di

                                                                         687
               Lione  e  dirette  da  J.M.  Pesez  e  J.  M.  Poisson ,  hanno  confermato  la
               presenza di un abitato (molto danneggiato dall’impianto di un oliveto e dal

               dilavamento)  databile  a  partire  almeno  dall’XI  secolo  ed  abbandonato

               probabilmente nel corso del XII, con abitazioni con tetti di coppi e dotate

               forse di un cortile (secondo la tipologia diffusa nel mondo islamico) situate

                                                                                688
               nella parte settentrionale e centrale dello sperone roccioso .

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                         ′Ibn Ǵiubayr, in Blib. ar. sic., I, p.164:   “Dopo un breve tratto di via, passsammo presso il
               castello detto Ḥiṣn ‘al Ḥammah ( il castello dell’acqua termale ), grosso paese con molti bagni. Iddio ha

               fatto qui scaturire delle polle dal suolo e le ha fatte correre con tali elementi che il corpo umano la soffre a
               mala pena; sì forte n’è il calore”.
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                         Le  ricerche  storiche  di  Henri  e  Geneviève  Bresc  hanno  permesso  di  identificare  il  castrum
               Calathamet  a  circa  sette  chilometri  a  Nord-Est  di  Segesta,  presso  contrada  Ponte  Bagni  nel  territorio di
               Calatafimi; vd., BRESC-BRESC 1977; L’abitato venne fortificato già nel X secolo in concomitanza con  l’
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               ordine emanato dal califfo fatimida 'Al Mu  izz; vd., Άn Nuwayrȋ, in Blib. ar. sic., II,  p.134.
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                         MOLINARI 1997, p.39.
                      688  PESEZ 1983, pp.15-32.


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