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La vasta area agricola dell’entroterra sita a Sud-Ovest del porto era
caratterizzata durante l’età normanna da diversi abitati con toponimi di
chiara origine araba che rimandano tutti alle caratteristiche fortificate degli
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abitati (Fig.146). Il principale abitato dell’entroterra, menzionato nel
Diploma di fondazione del vescovado di Mazara del 1093 era rappresentato
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dall’abitato fortificato di Calathamet sito nei pressi delle antiche Aquae
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Segestanae .
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La politica normanna della gestione del territorio si evince a
Calathamet con la costruzione di un castello (dove si nota una differenza con
le tipologie di costruzione precedenti) e di una chiesa monoabsidata attestata
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nella documentazione già nella prima metà del XII secolo (Figg. 147; 148;
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149). L’abitato attestato già da Idrisi come ḥiṣn è visitato successivamente
nel 1185 dal ′Ibn Ǵiubayr, che vi si fermò per poter riposare dal viaggio
679 Nelle fonti medievali di età normanna relative agli attuali territori dei Comuni di Castellammare
del Golfo, Calatafimi ed Alcamo, (quest’ultimi corrispondenti all’entroterra agricolo del porto di al-
Madāriĝ) appaiono cinque toponimi contenenti il termine arabo qal'a (fortezza) in riferimento agli abitati
fortificati di Calatabarberi, Calathaphimi, Calatameti, Calathatubi, Calataxibuni/Calatagabuni.
Quest’ultimo, più che un castello vero e proprio, era un insediamento fortificato, protetto dalle
caratteristiche di Poggio Fegotto. Cfr. PIRRI 1733, II, p. 843; GUARNIERI 1889, p. 321; Acta siculo-
aragonensia, I, 1, pp. 231-232; KOHLER 1899, n. XXIII, p.132; n. LXXXI, p.190-191; Per uno studio su
questi atti, cfr. BRESC-BRESC 1977, pp.358-363.
680 PIRRI 1732 , pp. 842-843.
681 Itineraria Antonini Augusti et Burdigalense, (Ed. O. CUNZ), 91, 2 : Aquis Segestanis sive
Pincianis. L’itinerario riporta anche la dizione Ad Aquas Perticianenses (97-98, p.14). Una ricognizione di
superficie ha evidenziato un grande sito archeologico esteso più di tre ettari, situato ai piedi dell’altura di
Calathamet , il quale attesterebbe una lunga continuità di vita che va dal I d.C. al X-XI d.C; si tratterebbe
della statio della Aquae Segestane dell’Itinerarium Antonini; vd., APROSIO et al. 1997, pp. 187-193;
BERNARDINI et al. 2000; pp. 89-133; MOLINARI-NERI 2004, pp. 109-128.
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CUOZZO 1994, p.180-181; CARUSO 2000, pp. 281-335.
683 Nel 1144 Ruggero II confermò al monastero di S. Maria in Valle Josafat la concessione della
chiesa di S. Maria di Calathamet, cum villanis, terris et possessionibus suis, fattole da Reinaud de Thiron,
signore feudale di Calathamet; vd. BATTAGLIA 1896, I diplomi inediti, p. 5, doc. I.
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Idrisi, in Blib. ar. sic., I, pp.80-81: “‘Al Ḥammah, valida rocca elevata, (ḥiṣn) ricordata tra le
migliori che ci siano, sorge a tre miglia, poco più poco meno dal mare, che le s’apre a tramontana”.
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