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era realizzata con muratura a secco, aveva uno spessore di m. 2,50 uno
sviluppo longitudinale di circa m. 30 e, verosimilmente, un’altezza media di
circa m. 7, compreso il camminamento di ronda; non presentava base a
scarpa. Purtroppo la cortina è stata demolita per la maggior parte per la
costruzione del serbatoio idrico. Nella cortina si doveva aprire una porta, di
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cui oggi non rimane traccia, descritta ai primi del XX secolo dal Nicotra .
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La parte superiore del muraglione del prospetto Sud , in parte anch’essa
ricostruita, presenta un breve tratto, caratterizzato da una finestra e da un
muro ortogonale, che, molto probabilmente la divideva dalla torre
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scomparsa . Dal castello Eufemio proviene una lucerna invetriata risalente
pareti, che presentano una colorazione verdastra, sono intonacate fino a 3,30 m. dal suolo, ovvero al livello
degli sbocchi delle canalizzazioni laterali, che permettevano il convogliamento delle acque piovane e
terminavano con bocchettoni a forma tronco-piramidale, simmetricamente disposti, inclinati rispetto alla
parete e realizzati in pietra squadrata. La volta è in pietra regolare ed a vista. L’ispezione della cisterna e il
prelievo dell’acqua avvenivano tramite un pozzetto, anch’esso in pietra, che si trova alla sommità della
campata centrale. La parete di fondo, divide la cisterna centrale dalla terza; presenta una breccia al centro in
basso e dei fori perimetrali in alto che mettono in comunicazione le due cisterne fra loro. La terza cisterna
misura circa m. 5,20 X 4,00 ed ha un’altezza di 5,20 m.; come la precedente, l’ispezione e il prelievo
dell’acqua avveniva tramite pozzetto in pietra realizzato alla sommità della volta. Le tre cisterne si trovano
a quota diversa e raggiungono pure una diversa profondità.
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“Nella cortina che chiude il prospetto apresi una porta, di cui l’arco interno largo m 2 è a tutto
sestoe quello esterno largo m 1,60 è diroccato. Questa porta è contigua alla torre sporgente a sinistra. A
poca distanza a destra della porta apresi una feritoia”; vd., NICOTRA 1907, p. 796.
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Rimangono evidenti i resti di una finestra e di un muro trasversale di chiusura a testimoniare la
presenza di un piano sopraelevato. Non è possibile, allo stato attuale, stabilire in quanti ambienti fosse
suddiviso, né quale fosse la destinazione d’uso;è probabile che si trattasse di ambienti adibiti ad abitazione,
almeno quando il castello era dimora dei governatori del re. Per una descrizione del castello, vd., AGNELLO
1961, pp. 387-388; COSENTINO et al. 1986; MAURICI 1992, p. 263; MAZARA 1981, pp.19-21; NICOTRA
1907, p.796.
757 Alla confluenza di questo muraglione probabilmente era ubicata la terza torre del castello che
doveva essere a base quadrata, con il lato di circa 7 m. La presenza di questa torre può ritenersi veritiera in
quanto lo testimoniano sia l’antica stampa di Calatafimi conservata nell’Archivio della Biblioteca
Comunale sia lo stemma della città nei quali si vede il castello con tre torri; la distanza tra il muro
trasversale al muraglione Ovest che è circa 7 m. inoltre la torre scomparsa doveva assumere un’importanza
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