Page 232 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 232
ambienti per piano coperti di volte a botte per un totale di sei ambienti. Il
palazzo presenta la peculiarità rispetto al castello di Calathamet e quindi di
Caronia, di presentare al suo interno un cortile centrale pavimentato in
mattoni di terracotta. Al centro del cortile vi era una cisterna, nella quale
venivano convogliate le acque mediante tubi in materiale fittile, uno dei
quali porta una iscrizione araba. Questo bacino circolare e poco profondo,
aveva la caratteristica di fare defluire le acque verso un’antica cisterna
situata all’esterno, nell’angolo compreso fra gli ambienti 19 e 21. Il piano
terra era cieco, mentre una bifora si apriva al primo piano. Si accedeva al
piano terra attraverso un ingresso situato sul lato Ovest ed al primo piano
attraverso delle scale lignee situate nella parte Est.
Attorno al dongione, una serie di ambienti preesistenti vennero
trasformati per svolgere funzioni di servizio. Nell’estremità Nord-Est si
trovava una legnaia; nell’estremità sudorientale vi era la latrina, con
adiacente un vano scale di collegamento con il piano superiore;
nell’ambiente più settentrionale è stato trovato un deposito con numerosi
cocci di anfore vinarie; mentre le due stanze a Sud avevano probabilmente
funzioni di rappresentanza e sulla fronte dovevano trovarsi le cucine ed un
altro deposito.
Il dongione e gli ambienti che lo circondano sono chiusi da un recinto
murario in parte costituito dalle pareti esterne degli ambienti disposti attorno
alla residenza signorile. Questa singolare forma, venne dettata probabilmente
dalle preesistenze architettoniche. L’entrata al complesso si trova sul lato
Est. Nel XIII secolo, in età sveva, il castello subisce degli ampliamenti e dei
rifacimenti, probabilmente a causa di un incendio. Nella seconda metà del
XIII secolo, l’area fu progressivamente abbandonata: inizialmente si
assistette al degrado delle case limitrofe al castello e prima della fine del
232