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ambienti per piano coperti di volte a botte per un totale di sei ambienti. Il

               palazzo presenta la peculiarità rispetto al castello di Calathamet e quindi di

               Caronia,  di  presentare  al  suo  interno  un  cortile  centrale  pavimentato  in

               mattoni  di  terracotta.  Al  centro  del  cortile  vi  era  una  cisterna,  nella  quale

               venivano  convogliate  le  acque  mediante  tubi  in  materiale  fittile,  uno  dei

               quali porta una iscrizione araba. Questo bacino circolare e poco profondo,

               aveva  la  caratteristica  di  fare  defluire  le  acque  verso  un’antica  cisterna

               situata all’esterno, nell’angolo compreso fra gli ambienti 19 e 21.  Il piano

               terra era cieco, mentre una bifora si apriva al primo piano. Si accedeva al

               piano terra attraverso un ingresso situato sul lato Ovest ed al primo piano

               attraverso delle scale lignee situate nella parte Est.

                     Attorno  al  dongione,  una  serie  di  ambienti  preesistenti  vennero

               trasformati  per  svolgere  funzioni  di  servizio.  Nell’estremità  Nord-Est  si

               trovava  una  legnaia;  nell’estremità  sudorientale  vi  era  la  latrina,  con

               adiacente  un  vano  scale  di  collegamento  con  il  piano  superiore;

               nell’ambiente  più  settentrionale  è  stato  trovato  un  deposito  con  numerosi

               cocci di anfore vinarie; mentre le due stanze a Sud avevano probabilmente

               funzioni di rappresentanza e sulla fronte dovevano trovarsi le cucine ed un

               altro deposito.

                     Il dongione e gli ambienti che lo circondano sono chiusi da un recinto

               murario in parte costituito dalle pareti esterne degli ambienti disposti attorno

               alla residenza signorile. Questa singolare forma, venne dettata probabilmente


               dalle  preesistenze  architettoniche.  L’entrata  al  complesso  si  trova  sul  lato
               Est. Nel XIII secolo, in età sveva, il castello subisce degli ampliamenti e dei


               rifacimenti, probabilmente a causa di un incendio. Nella seconda metà del
               XIII  secolo,  l’area  fu  progressivamente  abbandonata:  inizialmente  si


               assistette  al  degrado  delle  case  limitrofe  al  castello  e  prima  della  fine  del






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