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secolo la dimora signorile fu abbandonata. Le ceramiche e le monete
rinvenute nell’area del castello sono descritte nel paragrafo precedente 782 .
Per ultimo, vorrei soffermarmi sulla tipologia del castello di
Calatabarbaro. Se da un lato, il castello può rientrare nella tipologia dei
“piccoli dongioni”, dall’altro, presenta una planimetria singolare. La
tipologia dei piccoli dongioni sarebbe stata riscontrata nei castelli della
nobiltà franca minore nel Regno crociato di Gerusalemme 783 . La peculiarità
di questi castelli è lo scarso sviluppo in altezza. In Sicilia, diversi fortilizi
attribuibili all’età normanna simili a questo tipo è costituito dai dongioni
dell’area etnea quali Paternò, Adrano e Motta S. Anastasia che presentano
però un notevole sviluppo in altezza e quindi verosimilmente legati alla
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grande nobiltà . È stata formulata l’ipotesi che il castello di
Calatabarbaro, trova somiglianze con quello di Calathamet prima descritto.
Anche se presentano forti analogie, risulta alquanto rilevante il fatto che né il
castello di Calathamet, né il castello di Caronia, (molto simile a quello di
Calathamet) presentano un cortile interno mattonato sul quale si affacciano
gli ingressi del piano terreno e le bifore del primo piano. Questa peculiarità,
riscontrata invece nel castello di Calatabarbaro, potrebbe essere il risultato di
un adattamento ad uno schema planimetrico tipico delle residenze urbane
d’ambiente islamico (le cosiddette case a patio precedentemente descritte)
alla funzione di residenza signorile. In un sito come quello di Calatabarbaro
occupato prevalentemente da una popolazione autoctona islamica, è
possibile quindi che il modello della casa islamica sia stato adattato a
divenire la residenza del nuovo signore. A Calatabarbaro, la costruzione del
782 Le ceramiche e le monete provenienti dall’area del castello oggi si trovano al museo di
Calatafimi e sono state rilevate e catalogate nel presente lavoro.
783
KENNEDY 1994, pp. 33-54.
784
MAURICI 1992, pp. 156-195.
785 MOLINARI 1997, p.115.
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