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dongione che sfrutta le strutture esistenti relative alla fase islamica, ricorda
in un certo senso, le dinamiche insediative del sito di Calathamet. La
costruzione di questo piccolo fortilizio s’inserisce in un periodo turbolento
della storia siciliana quale l’avvento della dinastia sveva e la minorità di
786
Federico II . È verosimile il castello di Calatabarbaro venne fondato verso
la fine del XII secolo, per svolgere una funzione di controllo sulla
componente islamica del territorio.
Nelle vicinanze è presente una moschea costruita intorno alla metà del
XII secolo d.C. nel pieno della dominazione normanna dalla comunità
787
musulmana che, in quell’epoca, si stabilì sulla cima del monte Barbaro
(Figg.163b; 166). A questa stessa comunità islamica si possono attribuire
come segnalato in precedenza, anche alcune abitazioni ed il cimitero di rito
788
musulmano rinvenuto dietro la cavea del teatro .
La moschea, che rappresenta l’edificio più tipico della fase islamica di
Segesta, ha una struttura molto semplice e misura m. 20,5 x 11,4. In origine
era divisa in due navate, parallele al muro della qiblah (che indica la
direzione della preghiera verso la Mecca, a Sud-Est), divise fra di loro da un
totale di tre colonne, delle quali sono rimaste le basi. Sul muro della qiblah
si apre la nicchia del mihrab, elemento che caratterizza tutte le moschee
antiche e moderne. Il mihrab presenta ancora tracce d’intonaco bianco e al
suo interno ha una forma semiovale, mentre all’esterno è rettangolare.
Invece, per quanto riguarda il minbar (il pulpito) non ci sono tracce, perché
probabilmente era di legno. Anche la copertura non è più esistente, ma
sappiamo che doveva presentare un tetto a spiovente, rivestito di coppi e
sorretto dai muri laterali e dalle tre colonne che dividevano l’interno in due
navate. La pavimentazione era costituita per metà dalla roccia vergine e per
786
MOLINARI 1998b, p.587.
787
MOLINARI 1997, pp.95-98.
788 Ibid., p.102.
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