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II.2. L’agro Drepanitano e le isole




                          L’antico porto di Drepana, attestato dalle fonti antiche, occupava con
                   ogni probabilità quello spazio interposto su una penisoletta su cui oggi sorge

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                   la parte vecchia di Trapani  (Fig.27).
                          Nonostante  negli  ultimi  anni  sono  state  eseguite  varie  ricerche


                   d’indubbia  valenza  storico  ed  archeologica,  bisogna  ribadire,  che  non  si

                   dispone  di  fonti  rilevanti  per  una  ricostruzione  della  città  dall’età  romana
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                   fino all’età normanna . Rimandando quindi ad altra sede le questioni sulle
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                   origini della città ed il ruolo assunto da essa nell’antichità , cercheremo in

                   questa sede, di analizzare il centro in età tardo antica e bizantina, il cui ruolo,
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                   così come fin dalla sua nascita, fu legato incondizionatamente al mare . A




                          205  Le prime attestazioni sulla città ci sono fornite dallo storico greco Polibio che enumera Drepana

                   nel I libro delle Storie. Gli avvenimenti narrati dallo storico sono la battaglia navale di Drepana che vide i
                   Cartaginesi sconfitti; l’occupazione di Erice del console L. Giunio e i preparativi per la battaglia finale delle
                   Egadi; vd., POLIBIO, I, 46, 1-3; I, 49, 1-12; I, 50, 1-9; I, 55, 5-10; I, 59, 8-12; il primo a riportare invece una
                   indicazione relativa al porto di Trapani, definito porto di Erice, è lo storico Diodoro Siculo, il quale oltre a
                   riferire ulteriori dati sulla prima guerra punica, attingendo notizie dall’agringentino Filino (III sec. a.C.),
                   attraverso  Sileno  di  Calatte,  testimonia  il  trasferimento  degli  Ericini  a  Drepana  nel  260-259  a.C.,  che

                   potrebbe essere la data in cui il porto si trasformò in città; vd; DIODORO SICULO, XV, 73, 2-4; XIII, 9, 4;
                   XXIV, 8, 1; XXIV, 11, 1; per l’età romana abbiamo alcune informazioni, come per altre città della Sicilia
                   occidentale  da  Cicerone,  che  menziona  in  due  passi  nel  Processo  contro  Verre,  un  ricco  possidente,
                   Apollonio detto Aulo Clodio, figlio di Nicone, della città di Drepanum; CICERONE, Actionis secundae in c.
                   Verrrem, II, 2, 140; II, 4, 37; in età augustea, la città di Drepanum è inserita nella mitologia romana come il
                   luogo della morte di Anchise; VIRGILIO, Aeneidos, III, 703.
                          206  COSTANZA 2005, pp. 20-24; FILIPPI 2005; MAURICI 2005, pp. 149-156; BARRESI-GIACALONE

                   2009, pp.47-58; FILIPPI 2009, pp.157-162.
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                             FILIPPI 2009, pp.157-162.
                          208   Alcune  indagini  archeologiche  condotte  presso  il  porto  di  Trapani  hanno  evidenziato  la
                   presenza di anfore per il trasporto del garum (una delle merci maggiormente presenti nel mercato trapanese)
                   attribuibili ad un lungo arco temporale ovvero dal III sec. a.C. all’età bizantina; dalle indagini effettuate
                   lungo la costa è da credere che i diversi stabilimenti per la lavorazione del garum dirottassero la produzione

                   sul principale scalo di Drepanum posto lungo la direttrice marittima fra l’Africa e l’Italia, dove con ogni

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