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locale sono le notizie riportate dal Di Ferro, secondo cui, Belisario venuto in

               città nel 535 d.C. avrebbe fondato a Trapani tre chiese di rito Greco, quali

               l’Ascensione, oggi nel sito della chiesa di San Nicolò, S.Sofia, nello stesso

               luogo  dove  oggi  sorge  Maria  SS.  Del  Soccorso,  detta  Badia  Nuova  e  S.

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               Caterina  all’Arena  che  più  non  esiste .  Più  verosimile  potrebbe  essere
               quanto  riportato  invece  dal  Pugnatore  che  parla  di  una  fondazione  di  età

               bizantina  della  chiesa  greca  di  Santa  Sofia,  legata  ad  un  insediamento

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               monastico  basiliano .  Di  certo,  rimane  rilevante  il  fatto  che  tutte  queste
               chiese  siano  state  erette  a  ridosso  di  un  ipotetico  tracciato  murario  d’età

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               bizantina di forma trapezoidale ricostruito dagli studi effettuati sul campo
               (Fig.29). Comunque sia, l’ istituzione delle tre chiese sopraelencate potrebbe

               comunque risalire alle successive fasi del dominio bizantino, caratterizzato,

               anche in quest’area della Sicilia, da tentativi d’irradiamento della grecità di

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               matrice costantinopolitana .
                      La  documentazione  archeologica  all’interno  del  centro  urbano  è

               costituita solamente da alcune iscrizioni, sarcofagi e  materiali ceramici, in

               particolare  riferibili  ad  anfore  rinvenute  nell'area  del  porto,  che

               attesterebbero per il IV secolo d.C., una continuità  del  centro urbano.  Ad

               età tardo imperiale si datano due sarcofagi marmorei che si conservano oggi

               in città. Il primo, attribuito al III-IV d.C., si trova incassato all'interno della

               cappella del Crocifisso della chiesa di San Nicola (Fig. 30). È visibile su di


               precisa  inoltre  che  “questo  antico  tempio  però  non  fu  trasformato  nella  chiesa  di  San  Pietro  ma
               probabilmente nella moschita dei Giudei si dice (cioè dove i giudei facevano la lor sinagoga), il quale da

               poi, all’or che i trapanesi riceverono l’acque del santo battesimo fosse da loro stato a giudei concesso”.
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                         DI FERRO 1825, pp. 49-50; dello stesso parere sembra essere Serraino che attinge dal Di Ferro;
               vd. SERRAINO, I, p. 42. Invitando il lettore alla prudenza, rimandiamo ad una moderna ed attendibile ricerca
               storica delle chiese di Trapani  basata su basi archivistiche ed archeologiche, vd. ORSELLI 2009, pp. 111-
               126.
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                         PUGNATORE, pp.59-60.
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                         DEL BONO-NOBILI 1986, p. 13; MAURICI 2005, p. 150.
                      220  BURGARELLA 1994,  p.8.


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