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un solo lato dove presenta una scena in altorilievo con puttini alati. Il
secondo sarcofago, datato alla prima età bizantina, (V-VI d.C.), è conservato
tutt’oggi nel cortile del Museo Pepoli e proviene dal vicino convento
dell'Annunziata (Fig.31). Presenta una decorazione a strigliature convergenti
al centro in un piccolo tondo. L’assenza di tracce monumentali della città
tardo antica e bizantina oltre che alla costante edificazione di edifici nel
centro storico almeno a partire dall’età medievale, potrebbe essere messa al
rapporto fra città e campagna. È probabile che la città fu per secoli lo sbocco
in mare di un amplissimo territorio agricolo. I dati raccolti dalle ricognizioni
effettuate nell’agro drepanitano hanno evidenziato infatti una presenza di
una fitta rete di insediamenti rurali, ville e fattorie, talvolta di dimensioni
medie o grandi, le quali evidenziano come il cardine dell’economia del
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territorio sia stato da sempre lo sfruttamento delle risorse agricole . Dal IV
sec. d.C. è notevolmente diffusa la sigillata africana D, che sarà presente fin
oltre il VI sec. con le forme tarde Hayes 104 e 105. In tutti i siti di età
imperiale, sono inoltre presenti consistenti resti di anfore olearie iberiche (fra
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le quali la più diffusa è l’Almagro 50) e africane . Dal ritrovamento di
questa classe ceramica si ritiene che nell’attuale territorio del Comune di
Trapani si dovette praticare durante l’età imperiale una monocoltura a
cereali, tralasciando tutte le altre produzioni e rendendo così necessario
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Un lavoro di ricerca topografica e archeologica è stato realizzato da A. Filippi in collaborazione
con la Direzione della Sezione Archeologica della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Trapani. La porzione di
territorio presa in esame è ricaduta nei comuni di Trapani, Paceco, Erice e Buseto Palizzolo, comprendendo
la parte settentrionale del bacino idrografico del fiume Birgi e quello del torrente Baiata. In quest’area sono
stati individuati complessivamente 83 nuovi siti archeologici che si aggiungono alla trentina di località già
note attraverso precedenti ricerche. Le indagini sono state condotte attraverso ricognizioni di superficie di
tipo mirato in siti che presentavano particolari caratteristiche morfologiche, come i luoghi elevati a dominio
del circostante paesaggio o quelli che occupano punti strategici del territorio, come, ad esempio, presso le
fonti d’acqua e i principali antichi percorsi viari, da identificare con le attuali Regie trazzere; vd; FILIPPI
2003, pp.497-506.
222 Ibid.,
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