Page 76 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 76

240
               rotta che dalla Sicilia portava a Capo Bon . Nel corso della tarda antichità
               l’isola quindi rappresentò uno scalo importante per le rotte africane, ruolo,

               che  potrebbe  aver  svolto  anche  dopo  l’occupazione  da  parte  dell’impero

               orientale.  Le ricerche archeologiche effettuate nel corso delle campagne di

               scavo a partire dagli anni novanta del secolo scorso e ripresi nel 2011 presso

               “Case  Romane”  hanno  dimostrato  che  l’isola  a  partire  dal  V  secolo  d.C.,

               venne  abitata  probabilmente  da  monaci  basiliani  che  vi  edificarono  una

               chiesa in un’ area precedentemente occupata da un fortilizio romano: l’area

               soggetta  a  scavo  archeologico  ha  restituito  materiale  ceramico  per  tutta

                                   241
               l’epoca bizantina  (Figg. 37-39).
                      In  particolare  a  partire  dal  V  secolo  d.C.,  l’  area  in  cui  sorgeva  un

               edificio  militare  romano,  fu  rioccupata  dalla  costruzione  di  una  chiesa

               basiliana perfettamente orientata ad Est, a tre navate suddivise da pilastri con

               abside inscritta e priva di nartece ai lati dell’abside, rispettivamente a Sud e a

               Nord. La chiesa che ha restituito varie UUSS con materiale ceramico relativo

               al  VII  secolo  d.C.,  (quasi  un  unicum  in  Sicilia  occidentale)  si  trova

               stratigraficamente  sotto  un’altra  chiesa  di  tipo  basiliano  di  dimensioni  più

               ridotte  e  riferibile  al  XII  secolo  d.C.  di  cui  una  prima  descrizione  è  stata

                                                 242
               eseguita da Vincenzo Scuderi . L’accesso principale della chiesa bizantina
               del V-VII d.C.,  si trova sul lato Ovest ed è ancora perfettamente leggibile



                      240
                         Dall’Itinerarium maritimum sappiamo che l’isola Maritima in età tardoantica era non solo uno
               scalo  marittimo  sulla  rotta  che  collegava  Capo  Bon  alla  Sicilia  e  quindi  a  Roma,  ma  anche  una  statio
               dell’Itinerarium  Antonini.  Questa  notizia  ci  fa  certi  che,  malgrado  l’assoluta  carenza  di  informazioni

               archeologiche,  durante  l’età  tardo  antica  e  fino  a  quando  il  sistema  annonario  rimase  in  piedi,  doveva
               esistere un abitato in prossimità del porto; vd. Itineraria Antonini Augusti et Burdigalense, (Ed. O. CUNZ) ,
               p. 238.
                      241  Fermo restando che si tratta di un insediamento a carattere religioso, resta ancora insoluto il
               problema di individuare quale fosse la sua destinazione: un monastero, un santuario o una semplice chiesa

               parrocchiale;    SCUDERI  1968,  pp.20-21;  ARDIZZONE-DI  LIBERTO-PEZZINI  1998,  pp.387-418;  ARDIZZONE
               2011, pp. 101-122.
                      242  SCUDERI 1968, pp.20-21.


                                                                                                    76
   71   72   73   74   75   76   77   78   79   80   81