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partire dall’età romana la città è annoverata come civitas il cui territorio fa
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parte dell’ ager publicus, e quindi di proprietà dell’impero . Con la prima
età imperiale, così come accade per la maggior parte degli insediamenti
antichi siciliani, il territorio di Drepanum è soggetto ad una intensificazione
delle campagne a sfavore del centro urbano, infatti, la lunga pax romana
comportò una trasformazione di molte piccole fattorie in grossi centri rurali,
per cui, si assisterebbe ad una diminuzione dell’abitato a favore delle
campagne limitrofe. Le ultime ricerche archeologiche eseguite nelle
campagne circostanti la città confermerebbero per i primi due secoli
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imperiali, così come per gran parte delle città siciliane, tale scenario .
Durante la tarda antichità, una prima menzione della città la ritroviamo
nell’Itinerarium Antonini Augusti, che segnala il percorso stradale da
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“Liliybeo per maritima loca Tindaride usque Drepanis” e nella Tabula
Peutingerina anch’essa del IV secolo d.C. che segnala la città come uno dei
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maggiori centri dell’isola . II centro non figura nell'Itinerarium Maritimun,
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dove invece compare l’isola di Marettimo e la civitas di Lilibeo . Il fatto
che il toponimo non compaia nell’Itinerarium Maritimum ha fatto ritenere ad
Uggeri che l’antico porto di Erice, durante la tarda antichità svolse un ruolo
probabilità avveniva lo stivaggio sulle navi onerarie dirette verso Roma; PURPURA 1986, pp. 148-150;
PURPURA 1993, p.164.
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Cicerone enumera il centro fra le città siciliane di quarta classe così come per la vicina Lilibeo,
situazione che differisce dai due più importanti centri dell'entroterra, quali Segesta e Alicia, città libere ed
immuni; sulla questione vd. HOLM 1896-1901, III, p. 150-151.
210 FILIPPI 2002, pp. 376-377; FILIPPI 2003, p. 502.
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Il porto di Drepanum rappresentò il punto terminale e sbocco al mare ad occidente per la via
consolare che da Messina, attraversava tutta la Sicilia settentrionale; vd., Itineraria Antonini Augusti et
Burdigalense, (Ed. O. CUNZ), p.13.
212 UGGERI 1968, p. 151.
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Secondo l’Itinerarium Maritimum, i porti d’appoggio sulla costa siciliana erano rappresentati da
Messana, Tauromenio, Catania, Siracusa, Pachino, Agrigento, Lilibeo e l’isola di Marettimo; vd., UGGERI
2008, p 73.
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