Page 92 - Abitati_città_fortificate_Sicilia_occidentale
P. 92

assai  importante,  probabilmente  dotato  di  un  impianto  termale,  stando  ai

               numerosi tubuli da conduttura idrica. Di questo centro non vi è traccia nelle

               fonti,  sebbene  ancora  non  sia  stata  identificata  con  certezza  l’ubicazione

               della  stazione  di  posta  citata  dall’Itinerarium  Antonini come ad

               Olivam  (ultima  sosta  dopo  Longaricum lungo  la  strada  da  Agrigentum  a

               Lilybaeum),  generalmente  posta  dagli  studiosi  nei  pressi  di  Salemi,  poco

                                                287
               distante dal sito di Rosignolo .
                      Durante  la  prima  età  bizantina,  la  cima  del  monte  Barbaro  sede

               dell’antica città di Segesta, fu occupata da una piccola fortificazione (m. 8 x

               8): una torre di vedetta che sorvegliava il territorio circostante munita di una

                                                               288
               grande cisterna per la raccolta delle acque . È probabile che fra il V e il VII
               sec.  d.C.  la  sommità  del  monte  circoscritto  dalle  fortificazioni  di  epoca

               romana  abbia  costituito  un  punto  di  riferimento  per  gli  abitanti  della

               campagna dove in caso di assedio potevano trovare riparo. Si tratterebbe di

                                             289
               un’occupazione sporadica  da parte degli abitanti che sono vissuti lungo la
               valle  del  fiume  Freddo,  presso  le  Aquae  Segestanae.    Nel  sito  di  Segesta

               sembrano assenti materiali successivi al VII e precedenti gli inizi del XII         290 .

               Del  VI  secolo  d.C.  è  un’iscrizione  funeraria  rinvenuta  nel  1990  la  quale

               assume particolare importanza sia come testimonianza dell’uso del latino nel

                                                                                               291
               VI sec. d.C.  in Sicilia, sia per la diffusione del cristianesimo a Segesta .






                      287  MOLINARI-NERI 2004, pp.109-121.
                      288  MAURICI 2003, pp.897-898.

                      289
                         Nell’area è stata rinvenuta una moneta di Eraclio/Eraclio Costantino (623-640) custodita nel
               museo di Calatafimi assieme a quattro monete bizantine provenienti dal territorio: un follis di Costantino
               IV, un mezzo follis di Costante II e due folles di Costante II. Cfr. CUTRONI TUSA 2002, p.428 e n.45.
                      290  MOLINARI 1997, p. 105.
                      291
                         L’iscrizione funeraria è stata rinvenuta nel corso della campagna di scavo a Segesta nel Maggio
               1990, come pezzo di reimpiego in un edificio medievale dell’area di scavo dell’acropoli Nord designata con

               il numero 3000; vd., NENCI 1991, p.253; MOLINARI 1997, p.105.

                                                                                                    92
   87   88   89   90   91   92   93   94   95   96   97