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Secondo  Idrisi,  il  castello  di  Calatafimi  è  antichissimo,  quindi

               nell’epoca in cui  esso  scriveva, il  fortilizio doveva  esistere già  almeno  da

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               alcuni secoli, visto che tale aggettivo è usato per i castelli prearabi .
                      La  minaccia  dell’invasione  araba,  il  rinnovarsi  delle  scorrerie  che

               dovettero coinvolgere località aperte e prive di difesa, dovettero causare fra i

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               bizantini  la  necessità  di  apprestare  luoghi  di  rifugio .  Sappiamo  da  An
               Nuwairi  che  all’inizio  delle  scorrerie  dei  musulmani  in  Sicilia,  i  cristiani

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               edificarono  numerosi  fortilizi  e  castelli .  I  conquistatori  musulmani,  in
               seguito  avrebbero  ereditato  la  rete  di  castelli  bizantini, incrementati  anche

               dalla  lunga  guerra  di  conquista.  In  ogni  caso,  la  mancanza  di  fonti

               documentarie e di reperti archeologici di sicura provenienza e datazione non

               permette oggi di affermare con certezza che vi fu continuità ininterrotta fra

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               età bizantina ed epoca normanna .  Uno studio interessante potrebbe essere
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               fornito dall’analisi della toponomastica.  Secondo le varie ipotesi , il nome
               del  paese  potrebbe  essere  attribuito  a  due  diversi  personaggi.  Il  primo  è

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               Eufemio, l'ufficiale al servizio di Bisanzio  che secondo la tradizione favorì

                      306  BONAIUTO 1961a, p.4.
                      307  FASOLI 1959, pp. 379-395.
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                         Άn Nuwayrȋ, in Blib. ar. sic., II, p.113.
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                          Soltanto  delle  indagini  archeologiche  mirate  sulla  collina  e  sul  primo  nucleo  abitativo
               potrebbero delineare con maggiore concretezza le vicende dell’area urbana fra VII e XII secolo. Nessuna
               traccia rimane nella struttura urbana della dominazione araba anche se sembra che la città abbia avuto fino
               al XIV secolo molti abitanti arabi.
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                         AMICO 1855, p.189; BONAIUTO 1961a, pp. 3-6;. LONGO 1810, pp.266-275; MAURICI 2002, p.
               40; COSENTINO et al. 1986, p.15.
                      311   La  figura  di  Eufemio  da  Messina,  promotore  dell’occupazione  araba  della  Sicilia,  è  stata

               rappresentata  in  modi  diversi  e  contraddittori  dalle  varie  tradizioni  latina,  bizantina  e  musulmana  e
               variamente  giudicato  dagli  stessi  storici  moderni.  Secondo  lo  storico  arabo  Ibn-el-Athìr,  l’imperatore
               bizantino  nominò,  quale  preposto  al  governo  della  Sicilia,  il  patrizio  Costantino  soprannominato  il
               “Suda”  o  “Trincea”.  Questi,  in  virtù  dei  poteri  conferitigli,  nominò  Capo  militare  Eufemio;  Quando
               Eufemio seppe che l’imperatore aveva ordinato a Costantino di sollevarlo dall’incarico, si schierò contro
               di questi. La flotta di Eufemio approdata nei pressi di Siracusa, sconfisse le truppe di Costantino. Con

               questa vittoria, fu acclamato nuovo sovrano di Sicilia con il titolo di  “imperator”. Contro di lui però si

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