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II.4.  La costa Nord: Cetaria ed Emporium Segestanorum




                          La  fascia  costiera  che  va  da  Castellammare  del  Golfo  a  Scopello
                   racchiude aspetti del paesaggio che hanno pressoché una storia sconosciuta e


                   trasmessa  tuttora  in  parte  da  brani  isolati  nelle  cronachistiche  locali  e
                                                                        318
                   dall’iconografia antica a partire dal XVI secolo .

                   Per questa area importantissima sia nell’antichità che nel medioevo per gli

                   scambi commerciali bisognerebbe effettuare delle ricognizioni archeologiche

                   coadiuvate  da  squadre  per  meglio  comprendere  l’eventualità  di  siti  tardo

                   antichi  e  bizantini.  Dai  dati    in  nostro  possesso,  sia  storico  letterari  che

                   archeologici,  riteniamo  che  la  costa  Nord  della  Sicilia  occidentale

                   nell’antichità e probabilmente anche nel tardo antico e durante l’età bizantina

                   sia stata un punto essenziale per la produzione ed il commercio dei prodotti

                   agro-alimentari,  che  come  abbiamo  visto  venivano  prodotti  nell’ager

                   segestanus.

                          In tutte le antichissime carte si ritrova il nome di Cetaria in prossimità

                   dell’attuale Scopello, come località marittima. Si tratta di una segnalazione

                   di  primissimo  ordine  in  quanto  questa  località  marittima  veniva  posta  in

                   rilievo assieme ad alcune antiche civitates costiere della Sicilia occidentale

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                   quali Drepanon, Eryx ed ovviamente Panormo  (Figg. 8-23).



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                              L’antica  Cetaria  è  menzionata  da  TOLOMEO,  Geogr.,  III,  4;    non  compare  nell’  Itinerarium
                   Antonini  Augusti,  mentre  sarà  in  seguito  ricordata  come  civitas  Cytacia  dall’Anonimo  Ravennate  e  dal

                   Guidone entrambi del VII secolo; vd. Ravennatis Anonymi Cosmographia et Guidonis Geographica, (Ed. J.
                   SCHNETZ),  p.100; p.127.
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                             Sull’antica Cetaria le fonti antiche cominciano ad essere riportate a partire dal XVII secolo:
                   CLUVERIO 1619, II, 2;  FAZELLO 1830, deche II, libro I, p. 115: “ Cetaria secondo Tolomeo, oggi Scupello,
                   è ridotto da navi e v’è una torre ”;  AMICO  1855, p.323;  MASSA 1709, II, p. 40:  “ Città settentrionale
                   dell’isola tra Palermo e Trapani; delle cui rovine crebbe Carini a giuditio di Aretio; ma Goltzio, Cluverio e
                   Maurolico seguiti da Braudant e da Hoffmanno, vogliono Cetaria essere fiorita in quel luogo, dove fu poi

                   edificata  la  torre  di  Scopello,  tra  Castell’a  mare  el  promontorio  di  San  Vito;  nominossi  Cetaria  dice

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